Estorsione a centro scommesse: tre arresti contro i Belforte

di Redazione

Maddaloni – Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno tratto in arresto tre uomini ritenuti affiliati alla fazione maddalonese del clan Belforte. Si tratta di Pasquale Magliocca, 39 anni, Benito Cerreto, 29, e Domenico Tostelli, 31, gravemente indiziati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini, in particolare, hanno riguardato una vicenda estorsiva, consumata nel luglio del 2013, a danno del titolare di un’agenzia di scommesse di Maddaloni ad opera di emissari della fazione maddalonese del clan Belforte, confermandone la particolare virulenza, poiché realizzata a pochi giorni dall’arresto – operato nel contesto di indagini coordinate dalla procura antimafia relative ad analoghe condotte estorsive – di colui che era ritenuto l’allora reggente del gruppo, Vittorio Lai, 38 anni, di Maddaloni.

Infatti, uno degli indagati, Tostelli, si rivolgeva alla vittima proprio citando l’arresto di Lai ed intimando che da quel momento avrebbe dovuto versare la tangente, 400 euro in occasione delle canoniche scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto, agli emissari di “Pasquale fasulill”, al secolo Pasquale Magliocca, che, evidentemente, ambiva ad assumere la guida del gruppo camorristico.

Magliocca, storico affiliato al sodalizio camorristico, era stato già arrestato nel gennaio 2011 dalla squadra mobile di Caserta per detenzione di armi da sparo e di sostanze stupefacenti, quando, nella sua abitazione, venivano sequestrati, oltre ad una pistola Glock calibro 9×19 con matricola abrasa, anche alcuni appunti manoscritti riportanti una lista di imprenditori vessati dal gruppo camorristico.

Ritornato in libertà, “Fasulill” aveva ripreso le sue attività nell’ambito dell’organizzazione assurgendo progressivamente a ruoli apicali dopo che, a seguito di operazioni condotte dalla polizia e coordinate dalla procura antimafia di Napoli, prima, era stato disarticolato il gruppo dei fratelli Michele e Vincenzo Ferraro, detti “Sartana”, che avevano ricompattato l’organizzazione dopo l’arresto ed il pentimento del suo capo storico, Antonio Farina, e poi era stato arrestato, il 5 luglio 2012, dopo un breve periodo di latitanza, Clemente D’Albenzio, storico e fedele referente dei Belforte, in quanto colpito da una condanna definitiva a 18 anni di reclusione per tentato omicidio aggravato dalla metodologia mafiosa.

Nella sua ascesa ai vertici, quindi, Magliocca aveva reclutato come “nuove leve”, due pericolosi pregiudicati per reati comuni, appunto Tostelli e Cerreto. Le indagini della squadra mobile avevano poi trovato riscontro anche nella coraggiosa collaborazione della vittima.

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