Chiusura Opg e le nuove Rems: il chiarimento del senatore Romano

di Redazione

Aversa – Di seguito riportiamo un intervento del senatore aversano Lucio Romano in merito alla oramai prossima chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari fissata per il 31 marzo. Lo stesso parlamentare normanno sarà presente, a capo di una commissione, lunedì presso il “Saporito” di Aversa.

“Estremo orrore dei residui ospedali psichiatrici giudiziari, inconcepibile in qualsiasi Paese appena civile”, questo il monito del presidente Napolitano nel 2011. Notevole, da allora, l’impegno per il superamento degli Opg che avrebbero dovuto essere, in origine, servizio di natura sanitaria in una cornice carceraria.

Il principio ispiratore dell’attuale normativa è di assicurare ai pazienti psichiatrici autori di reato le stesse opportunità di cura garantite agli altri membri della comunità, senza arrecare danni, da un lato, alla sicurezza delle persone e, dall’altro, senza accrescere la pericolosità sociale connessa all’infermità mentale. La limitazione della libertà è prevista solo se necessaria.

Attualmente presso gli Opg sono internate persone ben al di là del tempo di pena previsto per il reato commesso. Proroghe concesse a causa della mancanza di servizi territoriali alternativi e percorsi di cura personalizzati. Questo è un aspetto del variegato mondo degli Opg: molti sommersi e pochi salvati. Al 31 marzo, dopo seconda e ultima proroga, si dovrebbe realizzare il trasferimento delle competenze al Servizio Sanitario Nazionale con il coinvolgimento delle Asl. Il mancato rispetto dei tempi da parte delle Regioni comporterà il commissariamento dell’iter di attuazione con nomina ministeriale. Quanto alle procedure, i nodi cruciali per il raggiungimento dell’obiettivo sono due: presa in carico dai Dipartimenti di Salute Mentale degli internati dichiarati dimissibili; accoglienza e assistenza nelle Rems (Residenze per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza) dei non dimissibili per i quali è stata accertata la persistente pericolosità. Le Rems, dislocate sul territorio regionale, non sono dei piccoli Opg ma strutture residenziali sanitarie per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive.

L’assistenza nelle residenze è a carico delle Asl, con proprio personale sanitario e amministrativo. Il ricovero è disposto dal giudice quando ogni altra misura terapeutica non è idonea ad assicurare cure adeguate e a far fronte alla pericolosità sociale del paziente. Le assegnazioni e i trasferimenti sono eseguite dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, i servizi di sicurezza all’esterno sono attivati su specifici accordi con le Prefetture. Per la Regione Campania sono previste 8 residenze e, ad oggi, sono confermate le strutture di Calvi Risorta e San Nicola Baronia, con 20 posti letto ciascuna.

Il sopralluogo della Commissione Sanità del Senato all’Opg di Aversa, dopo Barcellona Pozzo di Gotto e Castiglione delle Stiviere, si prefigge l’obiettivo di valutare lo stato di attuazione della legge con audizioni di responsabili sanitari, dell’amministrazione giudiziaria e penitenziaria”. 

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