Cellole, il Consiglio dice ‘No’ all’accoglienza di immigrati

di Redazione

Cellole – Il Consiglio comunale di Cellole all’unanimità ha prodotto un documento che sarà inoltrato al Prefetto di Caserta per chiedere l’esclusione della fascia costiera afferente ai Comuni di Cellole e Sessa Aurunca dal bando di gara pubblico, che scadrà il prossimo 31 marzo e per i prossimi che saranno emessi in futuro, relativi all’accoglienza degli immigrati sbarcati a Lampedusa. Il civico consesso, questa mattina, si è aperto proprio con la relazione del sindaco, Aldo Izzo, appena rientrato da Caserta dove ha incontrato il Prefetto.

“Ho incontrato il Prefetto al quale ho palesato le perplessità e le preoccupazioni di noi amministratori e di tutta la comunità cellolese rispetto al bando pubblico che consente ad albergatori, cooperative sociali, comunità parrocchiali, con un’esperienza di minimo tre anni nel settore dell’accoglienza immigrati, di ospitare per un certo periodo di tempo un gruppo di cittadini extracomunitari sbarcati a Lampedusa nei mesi scorsi”, ha spiegato il sindaco Izzo al parlamentino locale.

“Al di là dei valori di solidarietà ed ospitalità che sono insiti nella nostra comunità e ai quali non ci siamo mai sottratti, crediamo che, così come sono stati esclusi dal bando Comuni come Mondragone e Castelvolturno, stessa cosa debba accadere per Baia Domizia che in passato ha già dato tanto”. Il bando pubblicato dalla Prefettura prevede l’accoglienza per centosessanta persone in sedici Comuni dell’ambito C3. Centoquattro di essi sono di fatto già ospiti in alcune strutture dell’Alto Casertano come Teano e Roccamonfina. “Ce ne sarebbero, dunque, una sessantina da ospitare nei sedici Comuni- ha continuato il sindaco Izzo-. Ma noi non ne facciamo una questione numerica, visto che loro sono persone come noi, ma di principio”.

E proprio sulla questione di metodo e di principio si è soffermato il vicesindaco Antonio Lepore nel suo intervento. “Mentre il sindaco era a Caserta dal prefetto, io ho incontrato una delegazione di albergatori di Baia Domizia ed il presidente del Consorzio Balneare che hanno a loro volta prodotto un documento in cui è palesato il loro disappunto e l’assoluta non condivisione e non partecipazione al bando di gara. L’accoglienza e la solidarietà sono valori fondamentali, ma il nostro territorio non può essere sempre utilizzato come sversatoio delle conflittualità sociali. – ha continuato Lepore – C’è un principio che è quello dell’autonomia locale che non può essere dimenticato. Il nostro territorio vive di turismo, da anni stiamo impegnando risorse per riportare Baia Domizia allo splendore di una volta, non capiamo dunque la logica utilizzata nell’escludere dal bando Mondragone e Castelvolturno e non Cellole e Sessa. E mi chiedo anche per quale motivo siamo stati trattati come ‘ragazzi del quartierino’ senza essere avvisati di questa intenzione, ritrovandoci un bando già emesso senza che nessuno si sia preoccupato di chiedere prima un parere alle istituzioni locali”.

Anche la minoranza, nella persona del consigliere Giovanni Di Meo, ha manifestato il pieno sostegno all’iniziativa dell’amministrazione. “Il business è grosso- ha affermato Di Meo- e Roma Capitale ne è una prova. Proprio per questo motivo lotteremo con tutte le forze per impedirlo e ci associamo all’iniziativa del sindaco”.

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