Capodrise, i dimissionari: “Campo sportivo da affidare a gratuitamente al privato”

di Redazione

Capodrise – L’amministrazione Crescente è finita dopo circa quattro anni senza mai riuscire a decollare. La causa principale, ma non unica, che ha indotto alle dimissioni ben 7 consiglieri comunali è stata la questione Campo sportivo. Da oltre 2 anni non si parlava d’altro. Crescente e la sua striminzita squadra rimasta al suo fianco aveva ormai perso di vista tutti i suoi obiettivi. Infatti oggi, sottolineano gli ex consiglieri di opposizione, basta fare un giro per le strade e per gli spazi pubblici per verificare che il paese versa in uno stato di abbandono: strade dissestate, area commerciale abbandonata a se stessa, parco giochi Rodari ormai chiuso ai bambini da mesi. 

Oggi siamo qui a spiegare le vere ragioni delle nostre dimissioni: una forma di protesta forte, indubbiamente, ma estrema a fronte dell’incapacità e danni che questa amministrazione stava causando a Capodrise. 

Molte iniziative sono state organizzate dai partiti politici e dagli ex consiglieri di opposizione, per capire il motivo dell’ingiustificata chiusura del campo sportivo che fino a qualche mese prima ospitava centinaia di bambini che giocavano a calcio. 

Il progetto politico del sindaco Crescente, che lo portò a vincere le elezioni nel 2011, era ormai decaduto, senza considerare che con la sua striminzita maggioranza non rappresentava più neanche il dieci per cento della comunità. 

Era noto a tutti ormai che, per l’ex sindaco Crescente, il bene comune, che tanto teneva a cuore, non era più rappresentato dai servizi da offrire alla città o dalle opere pubbliche da realizzare, dal completamento della casa comunale, dalla biblioteca, dal parco per i bambini: l’unico progetto a cui era interessato e che voleva perseguire a tutti i costi, tra l’altro senza alcun vantaggio per l’Ente e per la sua comunità, era l’affidamento per oltre trent’anni del campo sportivo Sant’Andrea ad un privato. 

Anche quando i tre consiglieri del gruppo Capodrise C’è (Colella, De Filippo e Maietta), cacciati dalla maggioranza perché, avevano ravvisato, insieme agli altri tre consiglieri di opposizione (Glorioso, Martone e Pontillo), una serie di anomalie e vizi. Si è raggiunto il culmine quando l’eccessiva arroganza e presunzione del Sindaco e dei suoi “cattivi consiglieri” hanno ignorato perfino le perplessità evidenziate dal vicesindaco Ferraro, entrato da pochi mesi nella sua maggioranza, a cui sono bastate poche settimane per capire di che pasta fosse fatto il sindaco Crescente e la sua esigua maggioranza. 

Quello che appare poco chiaro, insomma, è stata l’ostinazione di questa esigua maggioranza rimasta, dei suoi consiglieri che, con caparbietà, senza alcuna ragione, senza dare ascolto a nessuno, sono andati avanti, sicuramente non per mantenere fede ad un progetto politico amministrativo che ormai era decaduto da tempo. 

I consiglieri dimissionari Glorioso Giuseppe, Sossio Colella, Antonio De Filippo, Angelo Maietta, Pietro Pontillo, Antonio Martone e Silvestro Ferraro

 

 

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