San Paolo, Malagò: “L’accordo lo devono trovare società e Comune”

di Redazione

Napoli – Il problema del tifo violento può essere risolto, secondo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, solo “nel momento esatto in cui c’è una identificazione chirurgica delle singole persone”, cui “va fatto pagare il prezzo”, invece “di farlo pagare a un settore, a una parte dello stadio o a tutto lo stadio”. “Ci sono delle sacche di tifoserie che fanno fatica a essere ricettive a certe strategie, come la chiusura di curve e stadi, e alle campagne di sensibilizzazione”, ha detto Malagò oggi a Napoli.

Per il presidente del Coni “non sembrano esserci altre soluzioni. Spesso uno, cinque, dieci tifosi si confondono tra cento, mille e poi ne va di mezzo anche la società che, con la responsabilità soggettiva, paga un prezzo che non credo meriti”.

Sulla querelle tra il sindaco Luigi de Magistris e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, sullo stadio San Paolo, Malagò si aspetta che, “una volta per tutte, si stringano la mano. Che trovino un accordo per le rispettive esigenze, nei confronti della città, dei suoi cittadini, ma soprattutto nei confronti dei tifosi del Napoli, i quali non vedono l’ora che questo accada. Si comincino a fare dei lavori indispensabili per una realtà calcistica così importante come il Napoli. Più che fare impianti nuovo bisogna sistemare quelli che esistono. Questo vale per Napoli, per Bologna, per Firenze, per Genova, per Palermo. Poi, se ci delle realtà imprescindibili bisogna vedere caso per caso”.

A Malagò risponde a De Laurentiis. Senza la legge inglese sul tifo e la violenza negli stadi, secono il presidente del Napoli, non farà partire la ristrutturazione dello San Paolo. De Laurentiis lo ha detto nel corso della cerimonia di consegna del diploma d’onore per il collare d’oro al circolo Canottieri al quale hanno preso parte anche il sindaco de Magistris e lo stesso Malagò.

“Ieri quando mi hanno detto che avrebbero chiuso lo stadio per Napoli-Inter – ha detto De Laurentiis – mi sono venute le vampate. Che senso ha investire in uno stadio se non siamo in grado di garantire l’ordine pubblico. Se non siamo in grado di identificare trenta persone che creano incidenti. Se non siamo stati in grado di garanire l’ordine pubblico a Roma in occasione della finale di coppa italia Fiorentina-Napoli e abbiamo permesso agli olandesi un anno dopo di distruggere la barcaccia”.

De Laurentiis incalza: “Io non mi tiro indietro. Ci sto scommettendo la mia faccia e i miei soldi personali perché il Napoli non può fatturare più di tanto e so che i soldi li dovrò mettere personalmente. Ma mi tirerò indietro se Alfano non metterà in pista la legge inglese che ha ripulito il calcio. Non costruisco nuove strutture per farmele distruggere”. Poi rivolto al sindaco: “Luigi, alza il telefono e dici ad Alfano che serve che volti pagina perché così non andremo mai da nessuna parte”.

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