Danza, follia, solitudine: mostra fotografica “Outre la danse” di Luigi Bilancio

di Redazione

Oltre la dance, Luigi Bilancio 2

Napoli – Si inaugura sabato 28 marzo, nell’ex ospedale psichiatrico ‘Leonardo Bianchi’ di Napoli, alle ore 10.30, “Outre La Danse”, la mostra fotografica di Luigi Bilancio. All’evento parteciperanno l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nello Daniele, il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ernesto Esposito, la direttrice del polo archivistico della sanità napoletana Anna Sicolo, la direttrice artistica del Centro Regionale della Danza Lyceum Mara Fusco e la danzatrice, docente di tecnica contemporanea e coreografa Susanna Sastro.

Il progetto “Outre La Danse” nasce dal desiderio personale del fotografo Luigi Bilancio di raccontare  il dietro le quinte della danza, evidenziarne il sacrificio, la passione, il dolore, la solitudine e a volte anche la pazzia, ‘la pazzia’ a cui la danza può portare. Outre la Danse è un’espressione artistica diretta verso altri orizzonti, qualcuno probabilmente sconosciuto, qualcun altro ignorato o semplicemente taciuto.

Bilancio ha voluto spingere oltre ogni limite il concetto di sacrificio fino a farlo sfociare in una sorta di abbandono totale, portando una danzatrice, Rosaria Iovine, in un manicomio abbandonato.

“Per anni ho visto applaudire il pubblico a fine spettacolo – dichiara il fotografo Bilancio – per elogiare solo l’esecuzione dei danzatori, ignaro del sacrificio, della passione e della devozione necessari per arrivare sul palcoscenico. Vorrei che il pubblico e la società si alzassero in piedi non per applaudire la splendida esecuzione, ma onorare i sacrifici che danno vita all’Arte”.

In questo suo viaggio migratorio, l’arte delle immagini della danza si incontra con altre discipline, altre aree di sapere, altre storie e i suoi confini si fanno labili.

Danza, follia, solitudine le parole più volte pronunciate dall’artista napoletano Luigi Bilancio prima di cominciare il lavoro. Sono dentro, in un dentro disabitato, disabilitato, sporco, umido, freddo e non posso starne fuori perché, per lungo tempo, il dentro fu atrocemente abitato. Danza, follia, solitudine, un altro dentro, questa volta però trasparente, fluido, silenzioso, metaforico, metamorfico. E nel mutismo corporeo è concesso  sussurrare, urlare, narrare l’indicibile.  Sono in quello che un tempo fu un manicomio, ovvero un ospedale psichiatrico. Luogo adibito alla cura, alla salvaguardia, alla custodia degli infermi e della società, più della società che degli infermi.

La realizzazione della mostra, patrocinata dal Comune di Napoli, vede la collaborazione del Centro Arte Danza di Frattamaggiore e sarà visitabile per tutta la settimana, ovvero da lunedì 30 marzo a sabato 4 aprile, dalle 9.30 alle 17. Ingresso gratuito.

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