Finti autotrasportatori, 10 arresti tra Salerno e Napoli

di Redazione

Salerno – I carabinieri della compagnia di Como sono riusciti a svelare un’articolata e capillare associazione a delinquere operante nel territorio dell’agro nocerino-sarnese ed in zone limitrofe, finalizzata alla commissione di una infinita serie di reati di truffa ed appropriazione indebita di merce di qualsiasi genere, in danno di aziende dislocate sul territorio nazionale ed estero (Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Inghilterra, Lituania, Germania, Svizzera, Slovenia, Austria), realizzando profitti illeciti per un valore superiore ai due milioni di euro.

L’attività investigativa, conclusa nell’ottobre 2012, ha portato oggi al deferimento in totale di 42 persone che dovranno rispondere di reati associativi finalizzati alla truffa, alla ricettazione ed alla appropriazione indebita.

L’indagine “Ghost Truck” della compagnia carabinieri di Como ha avuto origine dopo una denuncia presentata nel marzo 2011 dal responsabile della “Cargo Service Como”, ditta operante nel settore dei trasporti su strada, che un mese prima (gennaio 2011) aveva aperto un’unità locale a Pontecagnano (Salerno), la quale due mesi dopo era stata incaricata di trasportare merce (bobine di teli di plastica, dal valore complessivo di oltre 230 mila euro) da Battipaglia (Salerno) all’estero (Polonia e Francia).

Tale merce, il cui trasporto è stato sub-delegato ad altra ditta, non ha mai raggiunto la destinazione finale, in quanto oggetto di appropriazione indebita da parte della ditta subappaltante.

Il titolare della Cargo Service Como, oltre a tale appropriazione indebita, ha denunciato di aver ricevuto una telefonata con la quale uno sconosciuto asseriva di essersi impossessato della merce perché – a suo dire – la Cargo Service Como, con il suo ufficio di Pontecagnano (Salerno), gli stava “rubando clienti”. Sostanzialmente, lo sconosciuto intimava al denunciante di chiudere quella unità locale della sua attività e di non lavorare più in Provincia di Salerno.

La denuncia ha consentito ai carabinieri di Como, dopo mesi di indagini, avvalendosi di intercettazioni telefoniche sulle utenze in uso agli indagati, di servizi di osservazione e pedinamento (attuati anche con gli apparati gps), di acquisizioni documentali e testimoniali, di identificare e deferire alla Procura di Como 11 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata a estorsioni, minacce gravi, truffe, appropriazioni indebite, falso, sostituzione di persona e reati transnazionali.

I carabinieri sono riusciti ad dimostrare: la commissione di 19 furti a carico di altrettante ditte, di merce varia per un valore complessivo superiore ai 2 milioni di euro, di cui parte è stata recuperata e restituita ai proprietari; sventare un furto a carico della ditta “Euromotiv” di San Giuliano Milanese, nel corso del quale è stato recuperato materiale plastico del valore di 50 mila euro circa; sequestrare un apparato “jammer”, utilizzato dai sodali per inibire il funzionamento di tutti gli apparati elettronici, inclusi i sistemi gps e telefonici usati dagli investigatori.

In concomitanza, riconducibili alla stessa associazione, un arresto da parte del commissariato di Polizia di Nola (Napoli) ed uno da parte della squadra mobile di Rovigo.

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