Terrorismo, capo polizia: “Italia più esposta a rischi”

di Stefania Arpaia

Roma – Parole d’allerta quelle del capo della polizia, Alessandro Pansa, in audizione alla Camera.

Il capo delle forze dell’ordine ha discusso della minaccia del terrorismo e delle conseguenze per il nostro Paese. “I teatri di guerra sono molto vicini a noi – ha dichiarato – Per questo l’Italia è più esposta al terrorismo internazionale rispetto al passato”.

“I combattenti partiti dal nostro Paese sono 60, di cui 5 di origine italiana e 2 di doppia nazionalità. Di questi, un numero ridotto è rientrato”, ha aggiunto riferendosi ai foreign fighters.

Alle commissioni parlamentari di Giustizia e Difesa sul decreto legge di contrasto al terrorismo che deve essere convertito in legge, ha detto: “Il fenomeno terrorismo ha evidenziato figure nuove come combattenti all’estero o lupi solitari sui quali abbiamo richiesto al Governo, che ha raccolto le nostre istanze, strumenti per contrastare al meglio queste nuove fenomenologie”.

Tra questi strumenti, il capo della Polizia ha indicato la possibilità di sanzionare chi si arruola e anche chi si addestra da solo, magari accedendo a documenti su internet, tramite la realizzazione di black list di siti internet e utilizzando misure di prevenzione come il ritiro del passaporto.

In merito all’aumento degli sbarchi, ha aggiunto: “L’immigrazione non è sinonimo di terrorismo: sui barconi non risulta che vi siano terroristi ma non è pensabile a priori che questo si possa escludere”.

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