Ruby, Marysthell Polanco ai pm: “Voglio parlare”

di Redazione

Milano – Era considerata una delle ‘fedelissime’ delle serate di Arcore tanto che, sentita come testimone nel 2012 nel processo a Silvio Berlusconi, aveva raccontato, ridendo, che una volta a Villa San Martino si era anche lanciata in un’imitazione di Ilda Boccassini con tanto di finta toga e biancheria intima da burlesque. Ora, invece, Marysthell Polanco ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere allo storico procuratore aggiunto milanese, perché avrebbe qualcosa da riferire sul caso Ruby. Ha chiesto di essere sentita, lasciando così intendere che potrebbe incrinarsi il fronte delle ragazze che hanno sempre difeso il leader di Forza Italia e che, secondo l’accusa, sono state retribuite per questo.

E’ anche in questo nuovo e possibile scenario di ‘pentitismo’ che stanno indagando il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Luca Gaglio e Tiziana Siciliano, titolari del filone ‘Ruby ter’ con al centro l’accusa di corruzione in atti giudiziari e nel quale sono indagate più di quaranta persone, tra cui Berlusconi e la giovane marocchina.

E mentre gli investigatori della sezione pg sono al lavoro su tutto il materiale sequestrato alla ventina di ragazze perquisite martedì scorso, assieme all’ex legale di Ruby, Luca Giuliante, dalla seconda deposizione nel giro di pochi giorni del tesoriere di fiducia dell’ex premier, Giuseppe Spinelli, sono arrivate altre conferme. Non solo sui versamenti costanti e in contanti alle ‘olgettine’, ma anche su bonifici mensili da 15mila euro per conto di Berlusconi all’ex igienista dentale ed ex consigliera al Pirellone, Nicole Minetti.

Un elemento, anche accertato dalle indagini, che confermerebbe il quadro di soldi ‘a pioggia’ per un totale di diversi milioni di euro che Berlusconi avrebbe dato in questi anni, a cavallo dei due processi ma anche fino a poche settimane fa, a tutte coloro che avrebbero preso parte ai presunti festini a luci rosse. Minetti, condannata a 3 anni per favoreggiamento delle prostituzione nel ‘Ruby 2’, in ogni caso, non rischia l’accusa di corruzione in atti giudiziari perché non una testimone, come le altre ragazze, ma un’imputata. Al massimo potrebbe avere qualche guaio dal punto di vista fiscale. Nei giorni scorsi, tra l’altro, era stato ascoltato anche uno stretto collaboratore e amico dell’ex consigliera, Luca Pedrini.

E’ arrivata in Procura alcuni giorni fa, invece, anche prima delle perquisizioni, la lettera della Polanco che aveva come mittente la casa di Aris Espinosa, anche lei ‘fedelissima’ del ‘bunga-bunga’ e amica da sempre della dominicana, ex valletta di ‘Colorado’ Cafe” e chiamata a testimoniare anche nel processo barese a carico di Gianpaolo Tarantini.

“Voglio parlare, voglio essere sentita”, ha scritto, in sostanza, l’ex showgirl rivolgendosi a Boccassini, che è stata titolare dell’inchiesta a carico di Berlusconi (per lui si avvicina l’udienza in Cassazione, fissata per il 10 marzo), o comunque agli altri magistrati a cui è affidato il fascicolo ‘Ruby ter’. Nel frattempo, dalle indagini è saltato fuori che l’ex presidente del Consiglio avrebbe messo a disposizione una decina di immobili ad altrettante ragazze. E alcune di loro, come Roberta Bonasia e Barbara Faggioli, abitano nella Torre Velasca, storico grattacielo a due passi dal Duomo di Milano. Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, invece, in ville di lusso a Bernareggio (Monza). Case in regalo anche per Iris Berardi, Aris Espinosa, Ioana Visan e Silvia Trevaini.

E mentre tra le spese di Ruby, non giustificabili con i suoi guadagni (non ha un lavoro), si segnalano anche i 1500 euro al mese per la babysitter della figlia, la Procura è pronta a eseguire, nei prossimi giorni, una rogatoria in Messico per andare a caccia di elementi utili su alcune proprietà a lei riconducibili e che si trovano a Playa del Carmen: un ristorante, un pastificio e un paio di palazzine con appartamenti da affittare.

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