Eur primo quartiere a luci rosse, polemiche nella Capitale

di Stefania Arpaia

Roma – Il 32simo quartiere di Roma, meglio noto come l’Eur, potrebbe diventare il prossimo aprile il primo quartiere a luci rosse.

Il Comune di Roma, in seguito alla proposta della Giunta Marino di applicare il modello Amsterdam, ha deciso di varare le “vie del sesso”.

“Abbiamo avuto su questa idea un incontro costruttivo, l’approccio dell’assessore mi è sembrato molto positivo, concreto e poco ideologico. Il progetto in questione è prima di tutto un’operazione di recupero sociale”, ha detto  il minisindaco dell’Eur, in merito al progetto della neoassessora Francesca Danese, delegata alle politiche sociali, e del presidente del Municipio IX, Andrea Santoro.

La prostituzione sarà quindi legale nel quartiere a luci rosse mentre saranno istituite multe salate, fino a 500 euro, per coloro che saranno trovati in compagnie delle lucciole fuori dalla zona stabilita.

Il costo del progetto sarà di circa 5mila euro al mese, che andranno in gran parte per le unità di strada, gli operatori sociali che controlleranno l’attività delle ragazze ed eventuali casi di sfruttamento. Una parte sarà stanziata dal municipio e l’altra dal Campidoglio.

Si cerca così di combattere un fenomeno che con il calar del sole tende a brulicare nel quartiere romano, suscitando non poche polemiche tra gli abitanti.

Santoro: “Cifre assolutamente sostenibili per una città come Roma. Possiamo partire ad aprile, così contemporaneamente libereremo l’Eur da un fenomeno che investe il quartiere da almeno 30 anni e proveremo a contrastare la tratta”.

“E’ profondamente sbagliato e ingiusto che si pensi di consentire, in alcune strade di Roma, l’acquisto del corpo delle donne, legalizzando lo sfruttamento della prostituzione – ha dichiarato il consigliere Gianni Paris – Insistere per un progetto come lozoning e presentarlo come un’operazione di recupero sociale mi sembra incomprensibile e molto grave. Un’amministrazione non può pensare di risolvere un allarme sociale normalizzando un fatto tanto grave come la vendita del corpo femminile”.

“Occorrono politiche di tutt’altra natura –  ha aggiunto – Occorre trovare metodi per risolvere il problema alla radice, favorendo un vero passaggio culturale. Perché regolamentare la prostituzione vuol dire ammettere e rafforzare la disparità tra uomo e donna e la subordinazione tra i generi. Vuol dire rinunciare ad ogni forma di prevenzione e alla costruzione di percorsi di uguaglianza. Prevenzione e percorsi richiesti invece da tanti uomini e tante donne”.

“Da dicembre stiamo raccogliendo firme perché convinti che la dignità di una donna non valga il decoro di una città”, ha detto il capogruppo della lista CittadinixRoma, Gianluigi De Palo.

Dario Rossin, Forza Italia: “Il quartiere dell’Eur, meta di architetti da ogni dove, diventerà un famigerato bordello a cielo aperto”.

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