Cessione quote Costa Smeralda, sequestrati 132 milioni

di Redazione

Sassari – Sospetti di evasione multimilionaria dietro la cessione della Costa Smeralda, il complesso immobiliare del nord della Sardegna che è probabilmente il più famoso e gettonato del Mediterraneo. La Guardia di Finanza di Sassari, nel corso di un servizio per il contrasto all’evasione fiscale internazionale, ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Tempio Pausania per un valore complessivo di euro 132.790.425 euro. Una cifra da capogiro che riguarda il passaggio di mano delle strutture sarde nella primavera del 2012, con destinazione Qatar: in quei mesi il braccio finanziario della famiglia reale del Qatar si era garantito la Costa Smeralda Holding, con gli immobili edificati negli anni Sessanta dall’Agha Khan, dalla Colony Capital dell’americano-libanese Tom Barrack.

Secondo l’indagine svolta dal Nucleo Polizia Tributaria di Sassari, si è potuto ricondurre a tassazione in Italia due società con sede in Lussemburgo, che attraverso l’operazione di cessione delle quote riferibili all’intero portafoglio immobiliare della Costa Smeralda, ha generato una plusvalenza non dichiarata al Fisco italiano di 482.874.271 di euro. In particolare sono undici gli indagati a cui è contestato il reato di evasione fiscale internazionale: tra di loro non ci sarebbe Barrack.

Di fatto nella ricostruzione della Gdf, l’operazione prevedeva articolate modalità tecnico-contabili, per evitare la tassazione in Italia, creando intenzionalmente società “esterovestite” in un Paese a regime fiscale favorevole, quale il Lussemburgo a seguito di pregresse operazioni svolte nelle isole Cayman, in Olanda e in America. L’indagine dei finanzieri di Sassari ha invece permesso di dimostrare che tutte le decisioni della gestione e delle strategie commerciali venivano prese in Italia, e che alcune società italiane amministravano autonomamente di fatto l’intero portafoglio immobiliare della Costa Smeralda.

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