Antiterrorismo, espulsi stranieri per “opinioni favorevoli all’Isis”

di Stefania Arpaia

Genova – Il ministro degli Interni ha deciso di espatriare dall’Italia un cittadino marocchino per aver inneggiato alla jihad.

L’uomo, 34 anni, operaio, sposato, sarebbe stato un “bravo cittadino” e “lavoratore”, riferiscono i suoi datori di lavoro che, al momento del colloquio in questura, si sarebbero presentati “increduli, agli uffici di polizia”.

Avrebbero riferito del corretto comportamento dell’uomo, tuttavia la navigazione su alcuni siti web favorevoli all’Isis gli sarebbe stata fatale.

Il Viminale ha disposto l’espatrio perchè il magrebino avrebbe espresso “opinioni favorevoli a quanto sta accadendo in Siria e in Iraq e all’avanzata dello Stato islamico e avrebbe potuto essere facilmente plagiabile dai terroristi e diventare parte attiva dell’organizzazione”.

Espulsione anche per un altro straniero, il sospetto integralista islamico franco tunisino Sahbi Chriaa. L’uomo, arrestato a Lavagna, in Liguria, era stato condannato dal tribunale di Genova ad un anno di carcere per resistenza a pubblico ufficiale.

Proprio nel periodo di reclusione a Marassi, si sarebbe convertito al fondamentalismo islamico e avrebbe inneggiato alla lotta armata. 

Chriaa sarà accompagnato dalla Digos alla frontiera di Stato di Ventimiglia dove lo attendono le autorità francesi.

Solo nel mese di gennaio sarebbero 10  gli stranieri espulsi dall’Italia. Tutti di nazionalità magrebina, balcanica e mediorientale, residenti tra Lombardia e Veneto, risultavano in base alle indagini svolte dai Ros e dalle forze antiterrorismo, pericolosi per la sicurezza nazionale a causa di presunti contatti con i terroristi dell’Isis e di Al Qaeda.

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