Ufficio tecnico, i tecnici casalesi chiedono Commissione Edilizia

di Redazione

Casal di Principe – Si è tenuta nei giorni scorsi nella sede di “PrimaVera Casale” l’incontro indetto dai consiglieri di opposizione Elisabetta Corvino (nella foto) e Vincenzo Noviello per discutere con i cittadini sulle gravose difficoltà dell’Ufficio Tecnico di Casal di Principe.

Presente una  rappresentanza di tecnici di Casal di Principe che, nel  corso della riunione, si è fatta portavoce di “un malessere generale causato dall’immobilismo più completo dell’Ufficio Tecnico”. “Innumerevoli – hanno sottolineato – sono le istanze di certificazione urbanistica, di concessione edilizia, Scia, attacchi fognari ed idrici rimaste inevase e destinate a rimanere giacenti ancora per parecchio tempo perché anche con l’apporto dei tecnici che saranno reclutati con il recente bando non sarà possibile fronteggiare  il carico lavoro perché i vincitori del concorso dovranno prioritariamente dedicarsi ad esaminare le pratiche di condono edilizio in vista della scadenza del 31 dicembre prossimo”.

I tecnici, che già nei mesi scorsi avevano dato la loro disponibilità al sindaco a lavorare gratuitamente o a ricorrere ad eventuali forme di volontariato per  smaltire la mole immane di lavoro, hanno formalizzato e sottoscritto, insieme ai consiglieri Corvino e Noviello, la proposta al sindaco Renato Natale di istituire una commissione edilizia, così come regolamentato dal Prg composta da tecnici ed esperti che venga retribuita ad incasso degli oneri delle pratiche evase,  a determina di pratica o, eventualmente, a gettone di presenza.  Ribadiscono la necessità di aggiornare la short list dei tecnici di Casal di Principe che era stata già redatta dalla triade prefettizia di sostegno al lavoro della commissione.

“La commissione edilizia, presente in quasi tutti i Comuni d’Italia, è indispensabile  per uscire da questa  drammatica situazione. – ha dichiarato Vincenzo Noviello – L’Ufficio tecnico rappresenta il cuore di un Ente Comunale e il suo immobilismo si traduce in paralisi dell’economia casalese”.

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