Puc, l’opposizione: “E’ già impacchettato?”

di Nicola Rosselli

Aversa – Il timore è uno solo: che il Puc di Aversa sia già stato confezionato e sia pronto per essere servito alla città senza che ci sia un minimo di confronto e partecipazione. La notizia che la giunta di centrodestra ha licenziato il via libera per la costituzione dell’ufficio di piano ha destato non pochi interrogativi.

Ad esprimere questa perplessità quasi tutti i componenti dell’opposizione presenti nella commissione consiliare urbanistica, tra questi il presidente Pasquale Pandolfi, consigliere comunale di Sel, e il collega Michele Galluccio, appartenente a quella fazione di Forza Italia che ha scelto di essere all’opposizione dell’attuale amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Giuseppe Sagliocco.

“E’ da un anno – afferma l’esponente del partito guidato da Nichi Vendola – che stiamo sollecitando l’assessore al ramo Ninì Migliaccio e il dirigente dell’ufficio urbanistica l’ingegnere Alessandro Diana (che da oggi è in pensione, ndr) almeno per conoscere quanto si voleva fare. Un anno fa c’è stato, in pompa magna, l’annuncio della costituzione dell’Ufficio di piano che sarebbe stato costituito da esperti e personalità di grosso spessore tecnico, ma da allora non ci sono stati seguiti. Oggi abbiamo accumulato un grave ritardo e non crediamo si possano recuperare gli anni perduti in pochissimi mesi. Non vi è stato un confronto e nemmeno la pagina web che la commissione, all’unanimità aveva auspicato, per consentire a tutti gli aversani di intervenire è stata fatta. Mi ricordo alcune frasi di Paolo Santulli, nostro collega in commissione, sul tempo che c’era e sul pericolo che il Puc venisse redatto in qualche segreta stanza di qualche noto studio tecnico cittadino. Sarei curioso di conoscere la sua posizione ora”.

Dura anche la posizione di Galluccio che ha dichiarato: “A questa maggioranza manca totalmente l’idea di città. Non vorremmo che quanto non fatto in due anni venga fatto in due o tre mesi solo perché qualcuno si è preparato per tempo e ha un Puc già pronto da sfornare. Redigere il Puc significa ridisegnare Aversa e il suo futuro, certamente non lo può fare un numero esiguo di persone, non a caso la normativa in materia parla di decisione partecipata. Di fronte abbiamo scelte strategiche che possono stravolgere il volto della città tra i quali il destino dell’ex ospedale psichiatrico ‘Santa Maria Maddalena’ o l’opg ‘Filippo Saporito’ (nella cui area si parla di un carcere di media reclusione del quale la città non ha notizia) o della ex Texas. Decidere in un modo piuttosto che un altro significa segnare, nel bene e nel male, il nostro futuro”.

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