Banco alimentare, l’opposizione: “Già esiste questo della Caritas”

di Redazione

Carinaro – L’interpellanza orale presentata dal consigliere comunale Massimo Emiliano Petrarca del gruppo consiliare di opposizione “Uniti per Cambiare” in seno al Consiglio comunale di Carinaro e condivisa da tutti i consiglieri di minoranza, sull’istituzione e sulla convenzione col “Banco delle Opere di Carità” di Caserta, ha scatenato “una dura e inutile presa di posizione del sindaco Dell’Aprovitola ancor prima che se ne discutesse, come da regolamento, durante lo svolgimento del civico consesso”.

Lo sostengono dal gruppo “Uniti per Cambiare”. “In sostanza – spiegano in una nota i consiglieri guidati dal capogruppo Giuseppe Barbato – si chiedeva all’attuale amministrazione comunale quali fossero state le reali ragioni per le quali si era reso necessario creare un duplicato di tale pensata visto che la parrocchia Sant’Eufemia di Carinaro attraverso lo sportello di ascolto della Caritas Parrocchiale già assiste ben oltre 400 famiglie locali con numerosi extra comunitari non solo con l’erogazione di alimenti ma anche vestiario e generi di prima necessità”.

“Siamo arrivati al ridicolo!”, esclamano i consiglieri di opposizione, chiedendosi “perché ci si vuole sostituire alla Caritas Parrocchiale?”. “E’ da evidenziare – sottolineano – che con questo duplicato si perde anche i diritto ad avere il pacco qualora l’assistito lo ritirasse sia alla Caritas Parrocchiale che al Comune perché gli alimenti vengono erogati dallo stesso Banco alimentare. E tutto questo per 66 pacchi? Siamo desiderosi di ascoltare la risposta non la polemica di bassa lega messa in essere dal primo cittadino. La nostra preoccupazione è scaturita dall’impegno di spese versato, circa 8mila euro che un’amministrazione più attenta e oculata avrebbe potuto utilizzare in altro tipo di sostegno ai nostri concittadini disagiati. Bastava ragionare sul dato di fatto: la Caritas Parrocchiale eroga gli alimenti e altro, e il Comune fornisce un sostegno economico per altre emergenze. Stop”.

“Sono alquanto inopportuni – concludono dal gruppo di opposizione – questi inutili pietismi del sindaco, Carinaro ha bisogno di atti concreti non di facciata. Di sicuro un’azione densa di significato sarebbe stata se Dell’Aprovitola, mossa da tanto altruismo e compassione, avrebbe devoluto la metà dei 2500 euro che percepisce mensilmente come indennità, come fanno alcuni sindaci lungimiranti dell’agro aversano, e li avrebbe devoluti a queste persone. Il populismo e la commiserazione non vanno d’accordo con chi soffre. Speriamo che il primo cittadino si ravveda e nel prossimo Consiglio Comunale si presenti con argomenti più credibili”.

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