Sicilia, deputati cinque stelle riducono stipendio per aiutare 23 aziende

di Stefania Arpaia

Palermo – Hanno versato ogni mese parte del loro stipendio all’Assessorato per le attività produttive, i 14 parlamentari siciliani del Movimento cinque stelle che hanno deciso di aiutare la loro regione.

Si sono ridotti il salario percepito per il loro incarico in Parlamento da 11mila a 2mila 500 euro al mese, riuscendo a mettere da parte un milione e 100mila euro in due anni.

Mezzo milione è finito nelle casse di piccole e medie imprese che, in difficoltà per la crisi, sono state rimesse in sesto.

“Noi abbiamo fatto un sacrificio di sobrietà e intelligenza, portando ai siciliani cose reali e non solo annunci: abbiamo voluto che questo fondo fosse gestito da terzi, proprio per evitare qualunque legame con noi”, ha spiegato la capogruppo Valentina Zafarana.

Ventitré in totale le aziende finanziate, tra cui dieci start up. Tra tutte spicca il caso di “Messina birra”, attività storica chiusa lo scorso anno e riaperta dagli ex dipendenti, grazie agli aiuti dei deputati, che hanno creato una cooperativa.

“Avremmo potuto fare molto di più se solo gli altri deputati avessero aderito alla nostra proposta e se questo divenisse un modello per tutta la Regione”, ha spiegato il deputato Giorgio Ciaccio

Il microcredito è stato istituito, spiegano i pentastellati, tramite un accordo con  Banca Etica, Impact Hub Sicilia e con la Fondazione Comunità di Messina Onlus, che si occupano della selezione delle domande e della gestione del fondo, evitando che ci fossero contatti con i “creditori” parlamentari. 

In dodici mesi, sono 4.750 le richieste d’informazione e 1.340 le richieste di finanziamenti pervenute.

“In realtà non sono tantissime – ha dichiarato Ciaccio – ma questo purtroppo non è altro che una conferma di una grave carenza di cultura imprenditoriale nella nostra isola. Molte pratiche sono carenti o incomplete, soprattutto per quanto riguarda il business plan”.

 

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