Isis, Gentiloni: “Rischi da immigrati monitorati dai servizi”

di Redazione

Roma – “Ci sono di rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall’immigrazione”. Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, da Londra per un vertice anti Isis. “Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione”.

Il ministro è poi tornato, in un secondo momento, sulle sue parole, specificando che “confondere terrorismo e immigrazione, oltre che un regalo al terrorismo, è un’idiozia”. “Sostenere che tra le decine di migliaia di immigrati che approdano con i barconi sulle nostre coste si annidino terroristi armato di kalashnikov non ha ovviamente senso”, ha detto il titolare della Farnesina. “Il che non esclude”, ha aggiunto Gentiloni, “che nella situazione odierna non ci possano essere rischi, sui quali per fortuna vigilano i nostri servizi di intelligence e gli apparati di sicurezza”

Rinviato Consiglio dei Ministri – Intanto, è stato rinviato al 28 gennaio il Consiglio dei Ministri convocato per oggi. Il decreto antiterrorismo, secondo le indiscrezioni, dovrebbe prevedere: una stretta contro i foreign fighters preparata dal ministro dell’Interno, misure per potenziare l’intelligence, come le garanzie “funzionali” per gli 007 sotto copertura e lo stanziamento di risorse per nuove assunzioni di personale qualificato e strumentazione cyber.

Le misure – Le misure contro il terrorismo presentate nel Cdm saranno piuttosto ampie. Nel provvedimento, dovrebbe esserci il rifinanziamento dell’operazione Strade Sicure, che prevede l’impiego di un contingente di militari a disposizione dei prefetti per la sicurezza nelle città. 
Tagliato da 4.250 a 3.000 uomini dall’inizio di quest’anno, si stanno cercando le risorse per ripristinare il numero precedente e, se possibile, arrivare anche a 5.000 divise in campo. 

Maggiori garanzie e libertà per servizi segreti – La legge di riforma dell’intelligence – la 124 del 2007 – definisce già oggi le garanzie funzionali per gli agenti, la possibilità cioè di compiere una serie di reati senza essere puniti, se ciò è indispensabile alle finalità istituzionali dei servizi. Queste condotte illecite devono essere autorizzate dal presidente del Consiglio o dall’Autorità delegata. Ma ci sono reati che uno 007 può compiere: quelli che “mettono in pericolo la vita, l’integrità fisica, la personalità individuale, la libertà personale, la libertà morale, la salute, l’incolumità di una o più persone”. E ci sono poi altri ‘paletti’ che ora si vorrebbero eliminare, consentendo così, ad esempio, ad un agente segreto sotto copertura di rispondere col nome falso in caso di procedimento avviato nei suoi confronti, in modo da poter mantenere la copertura stessa. E, in caso, deve anche poter andare in carcere, cosa che oggi è proibita. 

Medico italiano scomparso in Libia – La Procura di Roma ha aperto invece un fascicolo su un medico italiano che risulta irreperibile in Libia. L’uomo – si è appreso – è un settantenne catanese, e di lui non si sa più nulla dal pomeriggio del 6 gennaio scorso. Il fascicolo aperto dal pm Sergio Colaiocco, contro ignoti, è per sequestro di persona con finalità di terrorismo. Poco prima lo stesso Gentiloni aveva confermato le ricerche del ministero parlando di irreperibilità. 

Fermato albanese all’aeroporto di Catania – Nelle stesse ore un ragazzo albanese di 30 anni è stato arrestato all’aeroporto di Catania perché trovato in possesso di documenti falsi. Dai controlli è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell’occasione in possesso di documenti falsi con i quali voleva salire a bordo di un aereo per Londra. L’uomo aveva anche una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un’altra persona mentre tenevano dei kalashnikov. Trovati anche altri file con documenti di varie nazionalità. Il fermato, che ha 30 anni, al momento è accusato di possesso e fabbricazione di documenti per l’espatrio falsi.

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