Grecia, Tsipras: “Merkel non è migliore di altri leader europei”

di Redazione

Atene – Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra greco Syriza, ha chiuso la campagna elettorale per le elezioni politiche di domenica ad Atene e al termine del comizio migliaia di suoi sostenitori hanno intonato “Bella Ciao”.

Un motivo di battaglia, perfetto sfondo a dichiarazioni altrettanto battagliere, soprattutto nei confronti dell’Europa. Tanto per cominciare: “Un governo Syriza non rispetterà gli accordi firmati dal suo predecessore”, ha detto chiaramente Tsipras, spiegando che “il nostro partito rispetta gli obblighi che derivano dalla partecipazione della Grecia alle istituzioni europee” ma sottolineando che “l’austerità non fa parte dei trattati di fondazione dell’Ue”. E ancora: “Il mio primo viaggio all’estero non sarà a Berlino, sarà a Cipro”, ha detto il candidato leader della Grecia, spiegando che “Merkel non è più speciale di altri leader Ue”.

E proprio la cancelliera tedesca Angela Merkel, intervistata a proposito dell’appuntamento elettorale greco, intanto ha indirettamente già risposto: “Voglio ricordare che alla base dei nostri principi c’è la solidarietà. Voglio che la Grecia, nonostante le difficoltà, continui a far parte della nostra storia”.

E il ministro dell’Economia tedesco, Wolfang Schaeuble, parlando al World economic forum in corso a Davos, in Svizzera è stato ancora più chiaro. “Se ho capito bene, se la Grecia rifiuta il programma, non farà parte del Quantitative easing”, ha detto Schaeuble. Il ministro tedesco ha ricordato che la Germania ha fatto molto per aiutare Atene e che “Euro o no, la Grecia ha bisogno di riforme strutturali. Negli ultimi anni ha fatto più progressi delle attese”.

Schaeuble ha poi respinto le accuse di chi attribuisce i problemi della Grecia all’austerity prevista dal piano di salvataggio Ue-Bce-Fmi. “Le ragioni dei problemi della Grecia risiedono negli errori del passato”, ha detto il ministro, sollecitando il paese a perseguire nel percorso delle riforme e dell’aggiustamento di bilancio.

Nel frattempo, ad Atene, nel discorso conclusivo della sua campagna elettorale, il presidente di Syriza, favorito per le legislative di domenica esaltava la piazza con parole di speranza e di impegno per il futuro. “Siamo a un passo dalla maggioranza assoluta in Parlamento”, ha detto il leader, lanciando un appello ai greci per la massima partecipazione al voto: “Una necessità, se vogliamo avere le mani libere e un forte potere di negoziazione”. “La paura è finita, la Grecia e l’Europa cambiano. Domenica scriveremo la Storia, non voltiamo pagina, cambiamo era”, ha detto Tsipras. “Uniti nessuno può fermarci”, ha aggiunto, “domenica aiuteremo il sole a sorgere sulla Grecia. Sarà la fine di un sistema corrotto. Torna la democrazia”.

Non poteva mancare un riferimento alla decisione della Bce sull’acquisto dei titoli, che fatto irruzione in campagna elettorale. “Il premier Samaras è disperato, sperava che la Banca centrale europea avrebbe preso una decisione contro la Grecia”, ha attaccato Tsipras. La folla intanto intonava “Via Samaras, è arrivata l’ora della Sinistra”. L’attacco al premier è stato il cuore del suo intervento: “Samaras ha investito nella paura. Si sono attaccati al potere puntando sulla paura. Mai un premier greco era sceso così in basso, parlando male della sua patria. Ma ora è venuto il momento di tutti i greci… Samaras e i suoi hanno dalla loro parte la Merkel. Noi abbiamo ciò che loro non hanno, il popolo”, ha incalzato.

Tsipras ha poi promesso di mettere fine alle ingiustizie, alla fame e alla povertà, alla corruzione, al disastro della sanità pubblica e della scuola ed ha detto di voler vincere per quei “ragazzi greci che sono stati costretti ad emigrare, e oggi non hanno i soldi per tornare a votare”. Tsipras, che nel discorso ha usato molte volte la parola “Patria”, ha poi rassicurato: “Garantiremo i depositi bancari dei cittadini”.

Il gran finale, dopo aver detto “che dalla Grecia, culla della democrazia, parte un messaggio in tutte le lingue d’Europa”, è stato l’abbraccio con il leader di Podemos, la “sorella” spagnola di Syriza, Pablo Iglesias, che ha gridato “Syriza e Podemos, venceremos”. E subito dopo dal palco sono partite le note di “Bella Ciao”.

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