Donna uccisa a coltellate nel Beneventano, confessa l’amante

di Redazione

Morcone (Benevento) – Dopo un lungo interrogatorio avvenuto la scorsa notte, Damiano De Michele, 35 anni, di Morcone, ha confessato di essere l’autore dell’ omicidio di Aurora Marino,  51 anni, uccisa con 30 coltellate. I carabinieri della compagnia di Cerreto Sannita hanno anche rinvenuto l’arma del delitto avvenuto martedì scorso, secondo una prima ricostruzione, nel corso di una lite, per motivi sentimentali, tra De Michele e la donna.

De Michele, secondo la ricostruzione degli investigatori, dopo aver ucciso la donna, ha avvolto il cadavere in una coperta, forse per disfarsene successivamente. Poi ha bruciato nel cammino di casa alcuni suoi indumenti insanguinati, disfacendosi anche del telefono cellulare. La pista del movente passionale è stata la prima seguita dagli investigatori per risolvere il giallo della morte della donna di 51 anni uccisa a coltellate.

Aurora Marino, assicuratrice, è stata trovata dai carabinieri avvolta in una coperta in un appartamento di Morcone dopo che da un paio di giorni non dava notizie di sé. I militari, allertati dai familiari della donna, dopo aver effettuato una serie di ricerche infruttuose, hanno rinvenuto il cadavere della donna in un’abitazione di piazza Libertà, in quello che gli inquirenti ritengono fosse il nido d’amore segreto in cui si incontravano la vittima e il suo amante, il 35enne già separato e attualmente convivente con una donna di 30 anni da cui aspetta un figlio.

La notizia dell’omicidio, che si è diffusa in breve tempo nella cittadina sannita, ha destato grosso scalpore. L’appartamento non risultava nella disponibilità della donna. Con le ore si era rafforzata negli inquirenti la pista del delitto passionale. Sembrava, infatti, che la vittima stesse per rivelare e rendere pubblica la sua relazione con l’uomo cui imputava di non decidersi a lasciare la sua compagna. E proprio questo – per gli inquirenti – potrebbe essere il possibile movente. Ecco perché il 35enne di Morcone è subito finito nel mirino dei magistrati – coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Benevento Marilia Capitanio – ed è stato messo sotto torchio dagli investigatori. Nella notte la sua confessione.

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