Cosentino, il Riesame conferma il sequestro dei distributori

di Redazione

Il tribunale del Riesame di Napoli ha negato il dissequestro degli impianti di carburante dell’Aversana Petroli, finiti lo scorso dicembre al centro di un sequestro preventivo del valore di svariati milioni di euro (ben 120) assieme ad altre due società del gruppo della famiglia dei fratelli Cosentino.

Lo ha deciso l’organo presieduto dal giudice Giuseppe Provitera respingendo la richiesta degli avvocati difensori della famiglia di imprenditori legata all’ex sottosegretario di Stato, Nicola.

Le proprietà – 120 stazioni di servizio in diverse regioni d’Italia – erano state poste sotto sequestro nell’ambito di una indagine affidata ai pm Fabrizio Vanorio e Sandro D’Alessio della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che indaga sugli affari dei fratelli dell’ex politico, Antonio e Giovanni.

Oggi gli ultimi due sono liberi mentre Nicola Cosentino resta attualmente detenuto proprio nell’ambito di questa inchiesta che poggia sull’ipotizzato reato di concorrenza illecita ma che vede anche altri capi d’imputazione in concorso fra gli indagati, che sono 14 nel totale, come estorsione e concussione finalizzati a favorire l’attività degli impianti gestiti dalla famiglia Cosentino.

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