Giallo sulla morte del procuratore Nisman, aveva accusato presidente di illeciti

di Stefania Arpaia

Buenos Aires – E’ giallo sulla morte del procuratore Alberto Nisman, trovato morto nella propria abitazione, ucciso con un colpo di pistola alla tempia.

Le ipotesi degli inquirenti non escludono che si sia trattato di suicidio visto che il cadavere è stato trovato in bagno, vicino la vasca, con la porta chiusa dall’interno. Tuttavia, non viene messa da parte neppure l’ipotesi di omicidio, data la delicata posizione in cui si trovava il procuratore, in seguito alla denuncia di atti illeciti nei confronti del presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner.

L’uomo aveva accusato la presidente di aver tenuto nascosti dei presunti scambi di interesse con l’Iran: l’Argentina avrebbe garantito l’immunità ad agenti segreti iraniani che avrebbero compiuto l’attacco terroristico del 1994 di Buenos Aires, in cui morirono 85 persone, e in cambio avrebbe ricevuto forniture di greggio dall’Iran. 

Nisman, 51 anni, avrebbe dovuto esporre il risultato delle proprie indagini, avviate nel 2004, il prossimo lunedì dinanzi al Parlamento. Il suo corpo è stato trovato al 13esimo piano di un grattacielo di Puerto Madero, a Buenos Aires, intorno a mezzanotte.

Era stata una guardia di sicurezza a dare l’allarme dopo che non riusciva a contattare l’uomo sul cellulare. La madre si sarebbe recata immediatamente all’abitazione per verificare che il figlio stesse bene e ha trovato il corpo senza vita. Pochi giorni prima, ad un giornale argentino aveva dichiarato: “Da questo posso uscirne”.

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