Rivolta contro contatori idrici, forze dell’ordine presidiano Palazzine

di Livia Fattore

Aversa – Mezzi blindati ed agenti del locale commissariato, coadiuvati da colleghi giunti appositamente da Napoli, in assetto antisommossa, fiamme gialle, carabinieri e polizia municipale per installare circa cinquecento contatori dell’acqua nel quartiere popolare delle “palazzine”, come vengono chiamati ad Aversa gli alloggi Iacp di via Filippo Saporito.

Un’azione, durata alcuni giorni con grande spiegamento di forza a causa dell’opposizione da parte dei residenti, abituati da decenni a non pagare i canoni idrici, fortemente voluta dai responsabili dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Caserta, di cui è commissario l’avvocato Vincenzo Melone.

Le forze dell’ordine hanno assicurato una presenza costante e massiccia durante tutto il periodo in cui sono stati effettuati i lavori che sono partiti nello scorso mese di novembre. Quello dell’allaccio senza contatori, per misurare i consumi per ogni singola famiglia, era un problema che si trascinava da anni e che aveva comportato anche l’apertura di un contenzioso tra il Comune di Aversa e l’Istituto Autonomo Case Popolari. Da qui la necessità di un segnale forte che lo Iacp ha voluto dare a tutti i residenti delle case popolari per i quali secondo il commissario se ci sono diritti da essere tutelati, ci sono anche doveri da rispettare.

L’operazione compiuta ad Aversa è stata l’ultima di una serie di battaglie antiabusivismo messe in atto dal commissario Melone che ha fatto della lotta all’illegalità una delle prerogative della sua azione, infatti sono stati risolti diversi problemi che si trascinavano da anni e non solo ad Aversa, ma in diversi comuni della provincia, dalla questione delle morosità a quella delle tante occupazioni senza titolo. Una lotta nella quale il commissario Melone è stato costantemente affiancato dal direttore dell’ente Ernesto Toti.

Una storia di ordinarie miserie, ma anche di soprusi e di inciviltà, fioriti in una delle zone della città normanna, tutte definite come “le palazzine” . Zone che i perbenisti evitano, negli ultimi tempi agli onori della cronaca per alcune azioni delle forze dell’ordine che hanno scoperto e debellato diverse centrali di spaccio.

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