Area standard, dirigenti comunali in audizione alla Corte dei Conti

di Nicola Rosselli

Aversa – Cinque fra dirigenti ed ex dirigenti del Comune di Aversa sono stati invitati ad un’audizione personale della Procura Regionale della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania per la vicenda degli standard urbanistici di proprietà comunale, uno dei quali, di grandi dimensioni, perso dal Comune di Aversa per usucapione ultraventennale da parte di un imprenditore familiare di un consigliere comunale.

Siamo, in pratica, al secondo atto esterno della vicenda, dopo che nella scorsa primavera la magistratura contabile aveva fatto notificare dal sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco, una contestazione di addebito contabile ad una cinquantina tra amministratori comunali e dirigenti che si sono succeduti negli ultimi trenta anni sul municipio aversano. Questo atto fu successivo ad una serie di visite che gli uomini della guardia di finanza del gruppo di Aversa, coordinati dal maggiore Danilo Toma, avevano effettuato presso la casa comunale normanna. Presenza divenuta praticamente costante per un lungo periodo per raccogliere un’enorme massa di atti.

Non a caso, quindi, il sostituto procuratore generale Ferruccio Capalbo ha disposto che le audizioni si terranno proprio presso la caserma delle fiamme gialle normanne in via Nobel. La data prevista è quella di venerdì prossimo, 23 gennaio.

Nella convocazione si evidenzia specificamente che la Procura contabile “ha attivato apposita indagine in ordine al fascicolo concernente la vicenda relativa agli standard urbanistici di proprietà del Comune di Aversa”.

Dei cinque ‘invitati’ due soli dirigenti sono attualmente ancora in servizio presso il comune aversano, due sono in pensione, mentre il quinto rassegnò le dimissioni qualche anno fa.

La vicenda degli standard urbanistici nella città normanna è stata nel passato più o meno recente gestita, quanto meno, con negligenza, al di là dell’individuazione di colpe specifiche, nonostante mirate campagne di stampa che, periodicamente, accendevano i riflettori sull’argomento.

In pratica, sarebbe avvenuto che spesso, i suoli ceduti al Comune in sede di concessione a costruire, di fatto, erano nella disponibilità dei cedenti che in qualche caso potrebbero averne riacquistato la titolarità per usucapione. Eclatante lo standard urbanistico di via San Lorenzo dove era stato realizzato un deposito di autovetture al quale le forze dell’ordine si rivolgevano per i depositi giudiziari degli automezzi quando necessario. Insomma, una negligenza di quelle grosse della quale nessuno sembrava dovesse pagarne le conseguenze, sino al risveglio della Corte dei Conti e della Guardia di finanza.

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