Riqualificazione bene confiscato, Di Luise: “Che fine ha fatto il progetto?”

di Antonio Taglialatela

Gianluca Di LuiseGricignano. “Legaliamoci il Domani”. Un progetto per la riqualificazione ai fini sociali del bene confiscato alla camorra in via Marconi, oggi sede dei servizi sociali comunali, nell’ambito del Pon Sicurezza, per il quale il Comune di Gricignano aveva fatto richiesta per ottenere circa 570mila euro di finanziamenti a fondo perduto.

Finanziamenti che, però, finora non sono stati assegnati. Così la vicenda finisce al centro di un’interrogazione presentata dal consigliere di opposizione Gianluca Di Luise.

“Il 17 luglio 2013 – scrive l’esponente di ‘Gricignano in Movimento’ – attraverso un’interrogazione consiliare chiedevo di conoscere lo stato della pratica sulla richiesta di finanziamento Pon Sicurezza, misura 2.5, ‘Legaliamoci il Domani’ per la riqualificazione ai fini sociali del bene confiscato per 568.755,50 euro. Il 31 ottobre successivo, in sede di Consiglio comunale, il sindaco rispondeva che il finanziamento a fondo perduto era stato revocato, addossando le responsabilità all’ex responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, ingegner Palermiti, e affermando che lo stesso non aveva ottemperato alle procedure amministrative”.

In quella stessa seduta del Civico consesso Di Luise fa poi presente che “il sindaco affermava di aver contattato il Ministero dell’Interno al fine di esprimere la volontà e l’impegno di ripresentare il progetto, già dal 1 gennaio 2014, in quanto l’amministrazione comunale era interessata allo stesso. E sempre il sindaco affermava di aver ricevuto una ‘promessa’ da parte di un funzionario del Ministero dell’Interno sulla ‘sicura fattibilità di recuperare’ già nel 2014 tale finanziamento”.

Il consigliere, dunque, chiede ora al sindaco di conoscere “quali procedure sono state poste in essere, da parte dell’amministrazione e dell’ufficio preposto, per la richiesta di finanziamento” e “se sia stata attivata la ri-presentazione presso il funzionario ministeriale che aveva promesso di riaccettare il finanziamento perso definitivamente”.

Un’interrogazione che, precisa Di Luise, “deriva essenzialmente dalla volontà di conoscere se questa amministrazione sta ponendo in essere tutti gli adempimenti possibili al fine di farsi rifinanziare un progetto perso dalla stessa e fortemente voluto dalla Commissione Straordinaria sia per il forte valore intrinseco della procedura e per l’importante significato sul territorio in termini di trasparenza e legalità, sia per le elevate opportunità lavorative che potrebbero nascere dalla ristrutturazione del bene confiscato alla camorra”.

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