Usa-Cuba: ambasciata americana e visita Obama nello stato di Castro

di Emma Zampella

 

 Usa. Dovrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi l’apertura di un’ambasciata americana a L’Avana. Il Governo americano potrebbe inoltre annunciare a breve la rimozione delle restrizioni ai viaggi e al trasferimento di denaro con Cuba.

Una situazione che potrebbe richiedere anche una visita del presidente americano, Barak Obama, nello stato di Fidel Castro. Una svolta che la Casa Bianca commenta così: “Passi storici verso un nuovo corso”. “Stop embargo entro fine del 2016”, sono queste le intenzioni del presidente Obama che vuole giungere alla fine dell’embargo entro la fine della sua presidenza nel 2016, ha poi specificato sempre il portavoce americano.

L’opposizione alle aperture verso Cuba è bipartisan, guidata dal gruppo dei parlamentari di origine cubana. Quindi tanto il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio, quanto quello democratico del New Jersey Bob Menendez hanno preso posizione contro la decisione di Obama. Mettere insieme abbastanza voti per eliminare l’embargo, o anche solo per finanziare la riapertura della rappresentanza diplomatica e confermare il nuovo ambasciatore, sarà molto difficile.

Sullo sfondo, infatti, non ci sono solo le posizioni personali dei parlamentari, o le linee di politica estera: su questo tema si potrebbe giocare anche la corsa alla Casa Bianca del 2016.Una strategia, quella messa in campo dal presidente, che è stata giudicata come meramente politica. C’è chi ritiene infatti che tale rivoluzione politica e diplomatica possa servire ad Obama per attrarre consensi in Florida, lo stato a maggiore concentrazione demografica di cubani. Se è vero che i cubani americani stanno perdendo posizioni in Florida, e interesse per la lite continua con L’Avana, la sua sfida potrebbe funzionare. Altrimenti passerà nelle mani del suo successore.

La Florida è uno stato decisivo, come abbiamo imparato nel 2000 dalla sfida fra Bush e Gore. I repubblicani, in particolare, non possono pensare di vincere le presidenziali senza conquistare questo stato. Finora il partito di Rubio ha avuto una forte presa sulla comunità di origine cubana, ma la demografia sta cambiando. Le generazioni più giovani non sono così interessate alla disputa con i fratelli Castro, e nella comunità ispanica locale stanno crescendo molto i portoricani e i latini di altra origine, che vogliono solo crescere e non hanno troppa pazienza per le contese ideologiche su Cuba.

 

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