Camorra, condannato l’avvocato di Bidognetti. Assolto il professor Fichera

di Redazione

 

 Casal di Principe. La seconda sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Rosetta Stravino, ha condannato l’ex avvocato del boss Francesco Bidognetti, Michele Santonastaso, a 11 anni di reclusione per falso alibi, favoreggiamento e associazione a delinquere di stampo mafioso.

Assolto, invece, il legale, per la vicenda della falsa perizia fonica insieme al professore universitario Alberto Alfio Natale Fichera e al boss Bidognetti perchè il fatto non sussiste.

Il docente di Catania era accusato di aver falsificato una perizia fonica dietro il pagamento di 100mila euro consegnategli da Santonastaso. Anna Carrino, ex compagna di Bidognetti e oggi collaboratrice di giustizia, raccontò di essere stata lei stessa a consegnare quei soldi all’avvocato che gli aveva parlato della possibilità di alterare la perizia grazie al professore universitario.

La perizia riguardava il processo per il duplice omicidio di Enrico Ruffano e Giuseppe Consiglio avvenuto a Napoli il 28 aprile del 1999. Gli imputati erano Aniello Bidognetti, figlio del boss “Cicciotto”, Luigi Cimmino e Vincenzo Tammaro.

L’episodio corruttivo la procura lo aveva fatto risalire al 2002, quando era in corso il primo grado del processo e a seguito della perizia fonica il figlio del boss venne assolto insieme a Cimmino e Tammaro.

I pm della Direzione distrettuale antimafia partenopea, Sandro D’Alessio e Maurizio Giordano, in fase di requisitoria, avevano chiesto al collegio giudicante 22 anni di carcere per Santonastaso, 7 anni per Fichera e 5 per Bidognetti. “E’ la prova di un tribunale equilibrato, c’è comunque la condanna di un avvocato per associazione mafiosa”, è stato il commento del pm D’Alessio, a margine della lettura della sentenza.

“E’ una sentenza che andremo a leggere e valuteremo – commenta invece il legale di Santonastaso, Mauro Iodice – l’assoluzione che c’è stata per alcuni capi di imputazione fa comunque capire che le dichiarazioni di alcuni collaboratori, come Anna Carrino, non sono stati ritenuti attendibili e credibili”.

 

 

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