25enne morta per laparoscopia: operata dopo il decesso

di Emma Zampella

 Torre Annunziata. È stata operata dopo la sua morte Tommasina De Laurentis, la 25enne morta l’8 marzo del 2013 all’ospedale Sant’Anna di Boscotrecase.

A riferirlo sono alcuni testimoni che, durante l’inchiesta avviata dalla Procura di Torre Annunziata, hanno dichiarato che la vittima sarebbe stata sottoposta anche dopo il decesso ad una satura di vasi sanguigni, tranciati per errore durante una laparoscopia per la rimozione della colecisti. Al momento sono iscritti nel registro degli indagati 5 medici.

Le indagini vanno avanti da tempo, e poiché i risultati della prima autopsia non erano stati ritenuti sufficienti la procura ha disposto una seconda perizia dalla quale è emersa la conferma di una sutura chirurgica dei vasi, ma senza poter stabilire se questa sia o meno avvenuta post mortem come invece sosterrebbero due degli anestesisti indagati.

Quello di Tommasina, madre di una bimba che oggi ha cinque anni, doveva essere un normale intervento di routine, che però ha presentato il tragico epilogo. Dalle indagini è emerso infatti che il chirurgo, già indagato, avrebbe operato Tommasina una seconda volta, quando la 25enne residente a Boscoreale era ormai già deceduta. Un dettaglio, questo, che darebbe una nuova versione sull’accaduto: non sarebbe stata un’errata manovra di rianimazione ad aver causato il decesso di Tommasina, bensì la mancata suturazione di due arterie tranciate durante la prima parte dell’intervento e bloccate solo in un secondo momento, dopo la morte della 25enne.

Le novità investigative sono ora al vaglio della Procura di Torre Annunziata che, con il pm Antonella Lauri e il procuratore Alessandro Pennasilico, proveranno a chiudere le indagini che vanno avanti ormai da quasi due anni.

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