Camera Civile, Palmiero: “Il ruolo del civilista sta cambiando”

di Nicola Rosselli

 Aversa. Intervista all’avvocato Carlo Maria Palmiero, presidente della Camera Civile di Aversa.

Che cos’è una camera civile? La Camera Civile è l’associazione costituita in quasi tutti i Tribunali tra gli avvocati civilisti. Ne può essere costituita una sola per ogni Tribunale e la nostra, la settantacinquesima, è stata costituita a seguito della istituzione del Tribunale di Napoli Nord in Aversa. Aderisce all’Unione Nazionale delle Camere Civili, che svolge funzioni di coordinamento e promozione del lavoro delle Camere locali per adeguare l’ordinamento civile (sostanziale e processuale) alle esigenze della società e contribuire, con ogni iniziativa, il conseguimento del migliore funzionamento della giustizia.

Quali sono gli scopi della Camera Civile di Aversa?

Il più importante è quello di promuovere eventi, incontri formativi e di aggiornamento, sia dei giovani che dei più anziani, solo tutte le tematiche relative al diritto e al processo coinvolgendo le migliori competenze italiane, sia forensi, sia universitarie, sia della magistratura, al fine di realizzare ad Aversa un polo di eccellenza giuridica, in linea con la sua tradizione. Infatti di Aversa è un insigne giurista, il professor Vincenzo Caianiello, presidente emerito della Corte Costituzionale, e molti sono gli avvocati e magistrati che svolgono la propria attività presso la corte di cassazione e le giurisdizioni superiori, sia italiane che comunitarie. L’esigenza dell’aggiornamento e del confronto costante con le principali “Menti” italiane, nasce precipuamente dalla necessità di essere competitivi in un ambito, quello del diritto civile, estremamente importante e delicato per i cittadini e le imprese, che sta subendo radicali e rilevanti mutamenti, oltre che per le pronunce di magistrati sempre più sensibili a esigenze in precedenza non valutate (esempio eclatante quello di Eluana Englaro, dove il Giudice civile ha autorizzato i medici a staccare le macchine che la tenevano in vita, quantunque non vi fosse in Italia alcuna norma che prevedesse l’eutanasia), anche per la diretta applicazione di norme comunitarie, spesso distanti dalla nostra cultura e tradizione.

Qual è oggi il ruolo dell’avvocato civilista?

Sta profondamente cambiando. Nel passato svolgeva la propria funzione a tutela delle parti nei processi. Oggi, invece, anche a seguito delle ultime riforme introdotte (mediazione, negoziazione assistita, arbitrato traslativo), delle maggiori rigidità e preclusioni poste nel processo, nonché della mutata consapevolezza dei professionisti, delle imprese e dei cittadini che è meglio prevenire i problemi che rincorrerne la soluzione, sempre più è chiamato a dare consulenza strategica nella individuazione delle migliori strade utili a raggiungere l’obiettivo, economico o relazionale, sperato.

Quale credibilità ha avvocatura, quando si trova spesso coinvolta al centro di indagini e episodi non qualificanti?

Com’è evidente, il bene non fa notizia. Non giunge mai a nessun giornale l’attività sociale e di composizione dei conflitti che gli avvocati, nel silenzio nella riservatezza dei propri studi, quotidianamente compiono. La categoria, dai numeri rilevantissimi anche per l’assenza di barriere all’accesso universitario, è impegnata a garantire un sempre maggiore controllo sulla qualità e la correttezza etica dei propri iscritti, ritenendo valore imprescindibile la fiducia e la stima verso l’avvocato. In questo, anche l’opinione pubblica potrà essere d’aiuto, dal momento che le mele marce vanno tolte dal cesto, per evitare di infangare la maggioranza di coloro che con rigore serietà “servono ogni giorno la toga”.

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