Libera-Comitato Don Diana: “Dopo arresto Di Lorenzo troppi silenzi”

di Redazione

 Sessa Aurunca. “L’arresto di Gaetano Di Lorenzo, grazie all’operazione congiunta di carabinieri e polizia, ha liberato il territorio aurunco da un’altra minaccia”.

Così il Comitato don Diana e Libera Caserta esprimono “piena stima e gratitudine ai carabinieri e ai poliziotti che con le loro indagini sono riusciti ad indebolire ancora di più il clan camorristico degli Esposito denominato dei ‘Muzzoni’, rispetto al quale chiediamo con forza che non cessi, anzi si intensifichi l’azione di contrasto fino al suo definitivo smantellamento”.

“Nei giorni successivi all’arresto – sottolineano dalle due associazioni – abbiamo però assistito a due fatti, alquanto, discutibili. Da una parte, il silenzio assordante delle istituzioni che non hanno evidentemente ritenuto di incoraggiare coloro che tutti i giorni lottano per migliorare la nostra società, complimentandosi con le forze dell’ordine per l’arresto di Di Lorenzo sul quale grave una sentenza per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dall’altra, che si sia consentito (e ancora lo si consenta) che parenti di camorristi, come loro stessi si dichiarano, minaccino ed intimidiscano onesti cittadini che mai hanno piegato la testa dinanzi agli interessi criminali”.

“Nei momenti immediatamente susseguenti alla notizia dell’arresto, pubblicata su una pagina facebook di una locale associazione aurunca – continuano Comitato e Libera – le espressioni di felicità per l’evidente successo della giustizia, sono state pesantemente redarguite fino ad evidenti toni intimidatori da congiunti o solidali al Di Lorenzo. Noi sempre attenti alle battaglie di civiltà contro ogni forma di sopruso ed illegalità, non possiamo e non vogliamo assolutamente consentire che fatti del genere passino sotto silenzio. In questi casi, il silenzio e l’indifferenza diventano colpevoli”.

Il Comitato don Diana e Libera Caserta ora più che mai, si faranno promotori di una maggiore attenzione da parte del mondo associativo ed istituzionale, certi che sia nell’interesse di tutti continuare ad alimentare la lotta contro la camorra e ad allargare la base di coloro che alla camorra e ai camorristi, cosi come ai corrotti e ai collusi, si oppongono in maniera forte e decisa.

“La gente perbene di questo territorio – affermano – ha bisogno di un segnale importante, la gente perbene non deve essere lasciata sola. La battaglia per distruggere i clan dell’area aurunca è anche la nostra”.

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