Protesta a Pompei, chiusi i cancelli. Franceschini: “Danno per l’Italia”

di Stefania Arpaia

 Napoli. Si protesta fuori i cancelli del sito archeologico di Pompei, con assemblee sindacali, che non permettono l’ingresso ai turisti.

Sarebbe iniziata nella giornata di mercoledì, lamanifestazione dei lavoratori che lamenterebbero cattiva organizzazione, soprattutto nei turni di vigilanza degli Scavi; mentre 2mila visitatori hanno dovuto rinunciare alla visita del sito.

Proseguirà anche domani, dalle 8 alle 11, la protesta dei rappresentanti di Uil, Flp, Unsa e Rsu, che chiedono un incontro con il ministro per i beni culturali e il turismo. Franceschini si oppone ai sindacati, commentando la vicenda con un tweet: “A Pompei seconda mattina di assemblea e ancora turisti davanti ai cancelli chiusi. Un danno incalcolabile per l’immagine dell’Italia intera”.

“Da quando sono ministro- prosegue -a Pompei sono arrivate 78 persone per superare le carenze di personale. E altre 75 arriveranno entro dicembre”.

Il soprintendente dell’area archeologica,Massimo Osanna, si definisce disponibile al diagolo e “pronto ad anticipare l’incontro già fissato per il 19 novembre con i sindacati”. Si sarebbe recato di persona presso il sito archeologico per scusarsi con i turisti.

Lamentele relative anche all’eccesso di personale. Sarebbero arrivati nuovi lavoratori Ales che “affollerebbero gli uffici senza compiti precisi”, hanno riferito i dipendenti. Ma Osanna risponde: “Anche questo non mi risulta perché, al contrario, c’è un ordine di servizio che distribuisce a tutti compiti precisi. I nuovi assunti sono tutte persone molto competenti che stanno contribuendo molto e bene al progetto, cosa che ho personalmente verificato”.

Tra i motivi della protesta anche il ritardo dei tempi di ristrutturazione dei nuovi uffici e la mancata ristrutturazione dei posti di guardiana, a causa di una gara d’appalto ancora in corso.

“Io sono disponibile come sempre. – ha aggiunto il soprintendente – Ma resta il fatto che qualunque problema si discute, senza lasciare fuori dai cancelli centinaia di turisti che non possono capire”. Intanto, nella mattinata di giovedì altri millepersone non sarebbero riusciti a visitare gli Scavi.

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