Bimbo morto nel Ragusano, inchiesta per omicidio volontario

di Redazione

 Ragusa. Non si esclude nessuna ipotesi al momento. La Procura di Ragusa, però, ha aperto “a titolo precauzionale” un “fascicolo per omicidio volontario”.

Sono questi gli ultimi sviluppi sull’inchiesta in corso sulla morte del bambino di 8 anni, Andrea Loris Stival,trovato senza vita a circa tre chilometri dal piccolo centro della provincia ragusana di Santa Croce Camerina. Un’inchiesta senza indagati, ripete la Procura, che ha sequestrato l’auto del cacciatore che ha trovato il corpo del piccolo. Un sequestro dovuto al fatto, dicono fonti investigative, “che l’auto del cacciatore era nella zona del ritrovamento, ora sotto sequestro”. L’uomo, interrogato per 4 ore come persona informata dei fatti, ha poi lasciato la Procura: “Sono sereno, ho chiarito tutto e non sono indagato” ha detto.

Il fascicolo, precisano gli inquirenti, è stato aperto in attesa degli esiti definitivi dell’autopsia. Secondo le prime informazioni, il decesso sarebbe avvenuto nella tarda mattinata: il rigor mortis registrato dai medici del 118 attestava il ‘fine vita’ da diverse ore. E a procurare la morte potrebbe essere stato un ‘volo’ di circa tre metri. A questo riguardo l’autopsia, oltre a confermare l’ecchimosi sulla fronte, e sulla cui natura non ci sono al momento certezze, avrebbe evidenziato alcuni graffi: non si sa, però, se procurati da qualcuno o dovuti alla caduta.

“Ci sono dubbi da chiarire” afferma la zia. E quello maggiore è capire come il bambino sia arrivato vicino al vecchio mulino abbandonato. Dal luogo dei ritrovamento alla scuola ci sono quasi tre chilometri che, spiegano alcuni ragazzi esperti del luogo, “non poteva raggiungere che percorrendo la strada provinciale”. E per questo si domandano: “Come mai non lo ha visto nessuno?”.

A questo quesito stanno cercando di dare una risposta polizia e carabinieri che indagano sull’accaduto e che chiedono: “Chi sa, parli”. E lanciano un appello: “Cerchiamo uno zaino blu, con stringhe e spalliere gialle, a forma di ovetto e con la scritta “Toy Story”.

Investigatori smentiscono le parole del padre – Intanto, gli inquirenti hanno acquisito le immagini di ben 30 esercizi commerciali della piccola città di Santa Croce Camerina. Le prime rilevazioni confermano la versione fornita dalla madre, ovvero che ha lasciato il figlio a qualche metro dalla scuola e che poi ha accompagnato all’asilo l’altro bimbo di 4 anni. Secondo un’indiscrezione, poi smentita dagli investigatori, il padre del piccolo una volta in caserma avrebbe invece detto: “Perché prendersela con mio figlio? Questa volta lo ammazzo con le mie mani”.

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