Napoli. La legge Severino va modificata prima che faccia altre vittime. Al di fuori delle ideologie occorre fare considerazioni di buon senso, dice il ministro dellInterno, ed ex Guardasigilli, Angelino Alfano.
Il capo del Viminale cita due casi. Il primo è quello di Zambuto, il sindaco di Agrigento, del Pd. Si è dimesso per opportunità politica e poi è stato assolto in appello. Poi, trovandosi a Napoli, fa riferimento al caso de Magistris, sospeso dalla Legge Severino e rimesso sulla poltrona di sindaco dal Tar. Proprio il caso de Magistris dimostra come la legge Severino non regga bene davanti a un giudice amministrativo.
Ma a chi gli fa rilevare come sia incongrua, alla luce di queste dichiarazioni, la scelta di difendere la Severino davanti al Consiglio di Stato, Alfano aggiunge: Il ministero difende i propri provvedimenti, ma questo non centra con il dibattito politico sulla legge, è unaltra cosa. E unaltra questione è la mia personale considerazione politica ed istituzionale della legge. Secondo me la legge è da cambiare.
Ricorso? Non ne ho parlato con Alfano, dice il sindaco Luigi de Magistris, che ha incontrato il ministro dellInterno e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, per firmare un protocollo per il rafforzamento degli immobili in uso alla Nunziatella. Il ricorso è quello del ministero dellInterno al Consiglio di Stato contro gli effetti dellordinanza del Tar Campania che hanno reintegrato il sindaco di Napoli nellesercizio delle sue funzioni. Con de Magistris, ha spiegato dal canto suo Alfano dopo la cerimonia, solo una stretta di mano prima della firma del protocollo.
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