Ecotransider, don Antonio Lucariello: “Basta puzza o lascio la Parrocchia”

di Giuseppe Della Gatta

 Carinaro. Si è tenuta nella mattinata di martedì 18 novembre la conferenza di servizi per la “variante sostanziale” richiesta dalla Ecotransider.

Quello che doveva essere un incontro che poteva favorire in molti aspetti l’azienda, al centro delle proteste della cittadinanza per i miasmi nauseabondi, si è risolto in un nulla di fatto. I dirigenti, infatti, non hanno presentato la documentazione necessaria per la realizzazione di un “bio-filtro” per l’abbattimento degli odori e ciò fatto sì che verrà convocata un’ulteriore conferenza entro il limite di quaranta giorni. All’incontro non erano presenti né i membri dell’Asi né quelli dell’Asl. Assenze importanti, tanto che il responsabile territoriale dell’Arpac, Agostino Delle Femmine, ha ritenuto che la seduta doveva essere rinviata.

Don Antonio Lucariello, parroco di Carinaro, intervenuto insieme ai cittadini componenti il comitato “No Puzza”, ha sostenuto che la situazione è diventata talmente insopportabile al punto da manifestare la volontà, nel caso in cui gli organi preposti e l’azienda non porranno rimedio ai miasmi, di “abbandonare la parrocchia e scappare via da Carinaro”. Un intervento, quello di padre Lucariello, che mette in risalto l’esasperazione dei cittadini di Gricignano, Carinaro e Teverola che da tempo convivono con questo problema.

Il sindaco di Gricignano, Andrea Moretti, ha ipotizzato una delocalizzazione dell’azienda. Secondo la fascia tricolore anche nel caso in cui la EcoT provvedesse a tutte le precauzioni possibili la problematica dei miasmi non si risolverebbe poiché troppo vicina ai “percettori sensibili”. Moretti ha poi ribadito più volte un secco “no” ad autorizzare altri decreti “sub condicione”.

Sui “percettori sensibili” si sono mossi in seguito i membri dei comitati cittadini che hanno invitato i presenti a rammentare il dossier consegnato alcuni mesi prima, dove sono illustrate le distanze delle abitazioni, delle altre aziende o di depositi alimentari dalla Ecotransider. E, a gran voce, hanno chiesto di visionare gli atti e i documenti della conferenza dei servizi risalente al 2009, grazie alla quale fu concessa alla EcoT l’autorizzazione al trattamento della frazione umida.

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