Raid vandalico alla scuola ‘Galiani’, rubati computer e lavagne

di Redazione

 Napoli. Ignoti si sono introdotti la scorsa notte nell’Istituto “Galiani”, in via Don Bosco, a Napoli, seminando distruzione e rubando alcuni computer.

Ieri, dopo l’occupazione, ho contattato le forze dell’ordine perché so bene che la nostra scuola è un obiettivo sensibile. Ci troviamo in una zona periferica e ho richiamato l’attenzione per chiedere una vigilanza notturna. Purtroppo ciò che temevo si è trasformato in realtà”.

La preside Armida Filippelli fa la conta dei danni: “Prima del raid ogni aula aveva una lavagna multimediale: i vandali le hanno scaraventate tutte dal muro, distruggendole. Hanno rubato anche i 31 computer che venivano utilizzati dagli studenti. Hanno rotto di tutto: fotocopiatrici, porte, sedie. Hanno anche fatto morire un pesciolino rosso che gli studenti avevano in classe. Siamo una scuola modello in cui tutti lavorano con passione. Forse questo non piace”.

Secondo quanto si apprende, ad agire potrebbe essere stato un vero e proprio gruppo di ladri che, approfittando della occupazione, si sarebbe introdotto nella notte per fare razzia di pc. Ieri il custode è stato aggredito nel cortile da un gruppo di persone con i volti coperti dalle maschere.

Danni per 200mila euro. Danni per circa 200 mila euro sono stati provocati nel corso della notte. Gravemente danneggiate porte, infissi, arredi e fotocopiatrici. Non sono stati forzati, invece, i laboratori, protetti da porte blindate. La scuola era stata occupata da alcune decine di studenti e la preside Filippelli aveva chiesto alle forze dell’ordine di sgomberare l’ istituto, segnalando il rischio di furti e danneggiamenti, anche sulla base di un precedente risalente all’ anno scorso, quando estranei si introdussero nella scuola, ferendo anche uno studente. Ieri mattina preside e docenti hanno trovato a scuola una decina di studenti con maschere di Anonymous sul volto, armati di mazze, che hanno minacciato i custodi.

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Subito dopo l’occupazione. Alle 10.30 è scattato l’allarme nell’area dove si trova la cassaforte della scuola. E questo ha impedito che nel corso del raid notturno l’allarme scattasse nuovamente. Alcuni agenti della Digos si sono recati nella scuola, dove sono rimasti fino alle 2.30. Il furti ed i danneggiamenti sono avvenuti nelle ore successive. “Alle 7 – racconta la preside – abbiamo trovato la scuola deserta ed abbiamo constatato i furti e la devastazione”.

“Hanno agito con una furia iconoclasta – dice la professoressa Filippelli – distruggendo quanto non potevano portare via”. Danneggiati i distributori automatici di bevande e merendine, infranta perfino la vasca di un pesciolino rosso.

“È stato un saccheggio annunciato, – dice con amarezza la preside, da 12 anni alla guida del ‘Galiani’ – ieri ho avvisato la polizia ed ho cercato inutilmente di ottenere lo sgombero della scuola. Mi hanno detto che senza l’ok della centrale operativa non potevano agire”.

Quanto ai responsabili, secondo la preside “c’è stata una saldatura tra occupazione ed assalto dei ladri vandali”. Oggi il “Galiani”, un istituto all’avanguardia che forma operatori economici, turistici e di marketing, è rimasto chiuso. “Faremo ogni sforzo – dice la preside – per riprendere le lezioni domani e per dare un segnale. Siamo una realtà che funziona, e questo dà fastidio”. L’Istituto di via Don Bosco, nel rione Doganella, è una scuola di avanguardia, dotata di laboratori multimediali ed attrezzature elettroniche di valore.

“È un fatto gravissimo. Sono inaccettabili gli episodi di violenza e saccheggio in città e nelle nostre scuole”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che lancia un appello alle istituzioni tutte “affinchè si mettano subito in campo iniziative per sostenere la scuola che ha subito questo atto criminale” e perchè si faccia “il massimo dal punto di vista economico e dell’organizzazione”. Dal sindaco, inoltre, è stato espresso l’auspicio che “gli autori di questo gesto si pentano immediatamente e chiedano scusa perchè – ha proseguito – devastare una scuola significa distruggere la radici della città, la scuola che è nostro punto di forza. Siamo di fronte a un atto inqualificabile che denuncio con forza”.

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