Abbattuto l’ecomostro di Alimuri: le immagini

di Redazione

 Napoli. Dopo cinquant’anni l’ecomostro di Alimuri, lo scheletro di cemento di un albergo abusivo mai completato, un’orribile costruzione sulla costa di Meta di Sorrento, collassa su se stesso per effetto delle microcariche di esplosivo piazzate nei pilastri di cemento.

Si completa così l’operazione di risanamento ambientale voluta dal Comune di Vico Equense. Il rudere si è accartocciato su se stesso per effetto di sessanta chili di esplosivo.

Alle 13.49 un boato intenso, e i 18 mila metri quadri dell’ecomostro si sono accartocciati su se stessi. Un enorme nuvola di polvere si è alzata, spinta dal forte scirocco verso punta Scutolo, in penisola sorrentina. Decine di imbarcazioni e centinaia di persone sulla spiaggia di Meta hanno salutato con fischi e applausi la deflagrazione.

Dal mare, a bordo di una nave veloce messa a disposizione dalla Snav, la demolizione trasformata in un evento-spettacolo è stata seguita da circa 250 invitati, vip e giornalisti. Sulla spiaggia di Meta di Sorrento si sono raccolte alcune centinaia di persone. Qualcuno, approfittando della temperatura mite e dello scirocco, ha fatto anche il bagno. Sulla spiaggia anche alcune scolaresche ed una quarantina di barche che hanno seguito l’evento dal mare.

Alle 14,06 le prime squadre di operai della ditta Pellegrino e Cosma sono intervenute fra i detriti per accertare l’efficacia dell’operazione. Tutto si è svolto come previsto, gli esperti si muovono fra i resti dell’edificio in cemento armato con precauzione, ma tutto è andato come previsto: l’esplosione delle 13.49 ha sbriciolato in 15 secondi uno scempio sopravvissuto per 50 anni.

Il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, e quello di Meta, Giuseppe Tito, hanno seguito gli eventi da bordo della motonave “Croazia Jet” messa a disposizione gratuitamente dal comandante Raffaele Aiello, amministratore delegato della Snav. “E’ una giornata storica – commenta Cinque – entro 35 giorni l’area sarà completamente ripulita, ma dovremo recintare l’area perché il costone non è in sicurezza e ci sono rischi di crollo. Per bonificarlo occorrerebbero molti milioni, il Comune da solo non può farlo”.

L’area non sarà pertanto fruibile. Come da programma, nessun detrito significativo è finito in mare, comunque l’impresa che per 330 mila euro completerà la bonifica e il trasporto in discarica dei resti provvederà anche alla pulizia dei fondali se necessario.

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