Il destino della Maddalena nelle mani della “cabina di regia”

di Nicola Rosselli

 Aversa. Sarà una cabina di regia a livello regionale a decidere il destino del complesso della Maddalena. Il tutto non prima di aver ascoltato rappresentanti degli altri enti locali (Provincia compresa), di associazioni, esponenti del mondo culturale e politico.

A mettere questo punto fermo l’incontro, organizzato dal governatore della Regione Campania Stefano Caldoro, al quale il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco si era direttamente rivolto all’indomani della notizia della pubblicazione dell’avviso pubblico con il quale l’Asl di Caserta, proprietaria del complesso che ospitava l’ospedale psichiatrico, intendeva verificare se vi fossero manifestazioni di interesse per il recupero.

A rendere nota la circostanza lo stesso primo cittadino che ha sottolineato come sin dal primo momento abbia cercato di trasferire l’intera vicenda al giusto livello di attenzione non solo dando vita ad un interessante consiglio comunale aperto sull’argomento, ma anche rivolgendosi direttamente a Caldoro.

“Il mio intento – ha dichiarato Sagliocco – era ed è quello di coinvolgere direttamente la Regione Campania nella vicenda. Questo percorso intrapreso, che ci vedrà nuovamente intorno al tavolo tra quindici giorni, è la migliore risposta anche alle polemiche strumentali sempre in agguato. L’amministrazione comunale non si sottrae all’impegno di disegnare il futuro di questo complesso e della città, anzi ne rivendichiamo il diritto a decidere nell’interesse della collettività aversana”.

Oltre al primo cittadino normanno, alla riunione dell’altro giorno erano presenti anche: Paolo Menduni, direttore generale dell’Asl Caserta, Ferdinando Romano, capo del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali presso la Regione Campania, il direttore generale dell’assessorato regionale alla sanità Mario Lasco e il responsabile del dipartimento e bilancio che ha anche la gestione del patrimonio Salvatore Varriale.

L’obiettivo che avrebbe guidato Sagliocco verso questo approdo sarebbe, a quanto pare, soprattutto di natura finanziaria: nessuno, tanto meno i privati, ha la disponibilità economica necessaria per il completo recupero del complesso della Maddalena.

Da qui la necessità di dare vita ad una cabina di regia che partorisse un progetto complessivo di riutilizzo che tenga conto degli interessi pubblici rappresentati dagli enti locali interessati: regione, provincia e comune in primo luogo, senza tralasciare le due facoltà universitarie cittadine. Primo passo verso questo obiettivo dichiarato l’inserimento di quanto dovrà essere realizzato nel piano regionale per il quinquennio 2014-2018.

In questo primo incontro, i dirigenti regionali hanno anche sgomberato il campo dall’ostacolo rappresentato dalla previsione della Legge Basaglia (quella che ha chiuso i manicomi) di utilizzare il ricavato della vendita degli immobili che li ospitavano, alla psichiatria. Per la Regione, infatti, non è necessario venderli, ma anche solo utilizzare, ad esempio, quanto risparmiato per fitto scuole che andrebbero ospitate alla Maddalena, per la psichiatria.

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