Andrea Sagliocco si dimette: “Contro di me solo calunnie”

di Redazione

 Trentola Ducenta. Lascia, per motivi strettamente personali, la carica di assessore e di consigliere comunale il dottor Andrea Sagliocco, eletto nella lista del sindaco Michele Griffo alle ultime amministrative.

La comunicazione è giunta nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Ecco le motivazioni che Sagliocco ha racchiuso in una missiva consegnata al presidente dell’Assise, al primo cittadino e ai componenti del Consiglio.

Colgo l’occasione di questo Consiglio comunale per annunciare le mie dimissioni da consigliere, per motivi strettamente personali. Sono orgoglioso di aver ricoperto, in questi anni, la carica di Consigliere e di Assessore, e di essermi impegnato, nei limiti delle mie possibilità, nel dare il mio contributo a questa importante assemblea elettiva.

Questa avventura mi ha insegnato sicuramente molto, un carico di esperienza che faccio mio e che conserverò per un prossimo futuro. Prima dei classici ringraziamenti di rito, permettetemi una breve parentesi per alcune mie considerazioni su questi anni di vita amministrativa. L’aver amministrato questo paese, il paese nel quale vivo, è per me motivo di orgoglio e di vanto; l’unico mio rammarico la sensazione di non aver dato abbastanza. Porto con me ricordi indelebili, dal momento della mia prima elezione con un risultato plebiscitario.

Sono grato ancora a quei 429 elettori che hanno riposto fiducia in me e mi scuso principalmente con loro per questo che superficialmente può sembrare un abbandono. Ma ho da sempre affermato che, nel caso non fossi riuscito per qualunque motivo a rispondere alle attese dei cittadini nell’ottemperare ai doveri in campo amministrativo, avrei ritenuto le dimissioni da consigliere comunale un atto dovuto da persona onesta e dignitosa.

E’ comunque mia intenzione continuare a dare il mio contributo alla città: continuerò infatti a praticare il mio impegno politico ad un livello diverso. La politica è una passione, che non è necessariamente legata ad una sedia in un consiglio o ad un posto in un’istituzione.

In questi anni ho imparato che amministrare significa esporsi a tante critiche: ho sempre avuto rispetto delle critiche degli addetti ai lavori, positive o negative che siano, talvolta non condividendone la sostanza, ma mai disprezzando né la critica né il mio interlocutore.

Ho dovuto, però, anche fare esperienza di atteggiamenti e comportamenti che fino a qualche anno fa mi ostinavo a ritenere estranei alla nostra realtà. Ho ad esempio imparato che non sempre e non tutti utilizzano la dialettica politica per un confronto.Anzi. Ho imparato cosa vuol dire ricevere infamie attraverso lettere non firmate, usanza a me sconosciuta ma a quanto pare comune nel nostro paese, da parte di chi non ha il coraggio di sottoscrivere determinate affermazioni.

E allora ho imparato che, un po’ come la volpe della favola di Esopo che non potendo arrivare all’uva dice che è acerba, in questo paese qualcuno quando vuole screditare un avversario politico non potendo fare altrimenti, comincia con il fare illazioni su argomentazioni varie costruite ad arte: nel mio caso mi riferisco alla ormai famosa vicenda della farmacia comunale ed alla altrettanto famosa vicenda della licenza edilizia che io avrei chiesto o dovuto chiedere (non si è ancora capito).

Non nego di essermi occupato, in quanto già assessore con delega alla salute pubblica, della farmacia comunale; ho dovuto tra l’altro reperire atti risalenti al 2000 in quanto l’iter era già iniziato prima di me, ma mai portato a conclusione.

Realizzare la farmacia comunale poteva essere comunque un modo per dare occupazione di certo non a me, ma a qualche cittadino di Trentola Ducenta e ad eliminare nello stesso tempo quel monopolio che ormai le farmacie presenti sul nostro territorio hanno creato: ovvero una concorrenza che in termini pratici si sarebbe tramutata in una offerta di servizi migliori per i cittadini.

Ora, se le critiche e le dicerie fossero venute da addetti ai lavori, bene… Ne avrei preso atto e avrei io stesso invitato i miei interlocutori, nel momento in cui avessero avuto anche solo il sentore di qualche mio imbroglio, a denunciarmi alle competenti autorità giudiziarie.

La cosa invece più sconfortante e deprimente è che sono finito oggetto delle conversazioni di quattro cani sciolti che artatamente sono andati diffondendo infamie. Mi riferisco a qualche debosciato e nullafacente che, all’angolo di un bar, di un salone di barbiere o in pubblica piazza, volutamente ha messo in giro false notizie.

Mi riferisco proprio a quelli che, pur di favorire il padrone di turno, hanno cercato non solo di danneggiare la moralità del sottoscritto, ma hanno anche svenduto la propria (ammesso che ne abbiano mai avuta una). A loro e soltanto a loro, si deve il rifiuto della politica da parte di tantissimi cittadini seri ed operosi, intellettualmente e moralmente onesti, e capaci di poter affrontare problemi e situazioni a vantaggio della nostra città.

Spero che adesso le mie dimissioni mettano finalmente fine a queste false notizie ma soprattutto siano una ulteriore prova per chi ingenuamente ha creduto a queste chiacchiere da marciapiede.

Concludo con i ringraziamenti. Un ringraziamento in primis va al sindaco, al quale va tutta la mia solidarietà per i recenti articoli apparsi sulla stampa. Sono certo che il tempo saprà dimostrare quanto prima la sua completa estraneità a queste vicende.

Non nego che con lui ci siano stati in questi anni momenti di controversia politica, anche accesa; dibattiti interni su argomentazioni varie, probabilmente legati alla nostra appartenenza a generazioni diverse ma sempre incentrati su un reciproco rispetto.

Un ringraziamento va ai colleghi consiglieri di maggioranza, un gruppo che ad un occhio non attento, potrebbe sembrare disunito ma che in realtà ha dimostrato in più occasioni di essere compatto, specie quando si è trattato di prendere decisioni importanti.

Un ringraziamento va agli amici consiglieri di minoranza, che hanno dimostrato in più occasioni di essere una opposizione costruttiva e collaborante, basata su proposte risolutive e alternative dei molteplici problemi della nostra città e non sulla critica insensata o sull’animosità del ‘bastian contrario’ per partito preso.

Una opposizione, e lo dico senza vena polemica o ironica, comunque diversa rispetto a quella della precedente amministrazione Pagano: ma erano tempi e persone diverse. Un ringraziamento, infine, a tutti i dipendenti comunali che in questi anni mi hanno supportato e sopportato.

Certo che chi mi sostituirà sarà assolutamente all’altezza del ruolo, Vi porgo un caloroso saluto e auguro a tutti Voi un fruttuoso lavoro.

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