Camorra: arrestato Gaetano Di Lorenzo, reggente del clan Muzzoni

di Redazione

Gaetano Di LorenzoSessa Aurunca. I carabinieri di Sessa Aurunca hanno tratto in arresto Gaetano Di Lorenzo, 54 anni, ritenuto attuale reggente del clan Esposito, alias i “Muzzoni”.

Deve scontare di 4 anni e sei mesi di reclusione. Era tornato in libertà dopo una serie di latitanze e catture. Nel 2002 fu preso dalla polizia a Malaga, in Spagna, ed estradato con l’accusa di estorsione ed associazione a delinquere. Dopo aver scontato un periodo di detenzione rimase nella sua città al regime della sorveglianza speciale. Per altri reati, nel febbraio del 2012, fu nuovamente arrestato. Oggi un’altra cattura.

Prima del suo arresto in Spagna – dopo aver trascorso 11 anni ininterrottamente detenuto in carcere a Parma dove si trovava ristretto in regime del 41 bis-Di Lorenzo si era reso irreperibile e latitante in quanto sul suo capo gravava la una pena definitiva da scontare pari a circa 16 anni. Aveva trascorso in territorio iberico circa due anni di detenzione, per poi essere estradato in Italia. Ed è proprio nella procedura della estradizione che l’avvocato Zannini individuava la consumazione di un vizio procedurale che di fatto ha consentito al preposto di essere rimesso in libertà.

Storico appartenente al clan degli Esposito di Sessa Aurunca, Di Lorenzo ha assunto storicamente un ruolo apicale nella gestione degli affari illeciti posti in essere con il clan federato deiLa Torredi Mondragone, all’epoca capeggiato daAugusto La Torre, oggi divenuto collaboratore di giustizia. Sul suo conto si annoverano numerose condanne per i reati tipici della criminalità organizzata e tra questi porto e detenzione di armi, concorso in estorsione condanne per partecipazione alla associazione mafiosa del clan Esposito.

Di Lorenzo doveva essere scarcerato il 5 gennaio 2012 dall’istituto penitenziario di Parma. Tuttavia, in quella stessa data veniva trasferito al carcere di Sulmona ed irritualmente internato, – sempre in regime di 41 bis presso la locale casa lavoro – ma la difesa eccepiva che per tale misura di sicurezza non vi era stata una formale estradizione dalla Spagna avendo, l’atto estradizionale, ad oggetto la sola pena detentiva. Nell’incidente di esecuzione proposto dal suo legale si sono evidenziati, inoltre, numerosi altri vizi procedurali della contestata assegnazione alla casa di lavoro.

L’accoglimento del ricorso proposto dal penalista determinava la scarcerazione di Di Lorenzo al quale il commissariato di Sulmona notificava, pur tuttavia, il decreto emesso dal Tribunale sammaritano, applicativo della sorveglianza speciale per la durata diquattro anni.

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