Jabil, sospesa la mobilità per 380 lavoratori

di Redazione

 Marcianise. Sospesa la procedura di mobilità per 380 dei 600 dipendenti dello stabilimento Jabil di Marcianise e ripristinata la parte aziendale della retribuzione.

A renderlo noto il Ministero dello Sviluppo, che, durante un incontro a Roma, ha accolto la richiesta del governo e accettato di riprendere il confronto che si concluderà il 17 novembre prossimo, con un nuovo appuntamento al Mise. Con l’intesa di oggi potranno riprendere le produzioni. In mattinata un gruppo di lavoratori di Marcianise aveva manifestato nei pressi di Palazzo Chigi contro il rischio licenziamenti. Gli operai, che intendevano raggiungere l’ingresso della sede del governo, sono stati bloccati dallo schieramento di forze dell’ordine a Largo Chigi.La protesta spontanea è durata circa mezz’ora. Le produzioni erano interrotte da oltre tre settimane. Ora, dopo le forti tensioni degli ultimi giorni – spiega il Ministero – sarà ripristinato un corretto confronto sociale.

“Il Governo – prosegue la nota – attende una significativa inversione delle scelte industriali di Jabil”, multinazionale americana, leader mondiale nella produzione di componenti elettronici, “che favoriscano – anche attraverso nuove produzioni attualmente realizzate in altri Paesi – il sito campano. Saranno anche queste le valutazioni che andranno sviluppate nel previsto incontro con il board americano di Jabil, messo in calendario al Mise per le prossime settimane”.

“L’azienda, nella persona dell’amministratore delegato di Jabil Italia Clemente Cillo e del direttore del personale Andrea Lo Sasso, ha chiesto che si riprenda subito la produzione perché altrimenti quei pochi clienti rimasti se ne andranno” ha spiegato Antonello Accurso, segretario della Uilm di Caserta presente oggi al tavolo al Mise.

Dopo il 17 novembre ci saranno altri trenta giorni prima che inizino a partire le lettere di licenziamento; se dovesse essere confermata la cifra di 380 esuberi, il conto totale sarebbe di 540 addetti fuoriusciti in meno di un anno (100 in più dei 440 dichiarati nel dicembre scorso), ma intanto i sindacati sperano che almeno quaranta lavoratori decidano nei prossimi giorni di andarsene grazie alla ripresa dell’incentivazione dell’esodo volontario, circostanza che potrebbe indurre l’azienda a rivedere il piano di tagli.

“Ora che abbiamo poco più di 15 giorni per riaprire la discussione con la Jabil ci aspettiamo un grande impegno dalla Regione e dal Governo, che devono contribuire a creare delle condizioni favorevoli tali da permettere alla società americana di restare a Marcianise”, ha affermato la segretaria confederale della Cgil di Caserta, Camilla Bernabei.

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