Dacia Maraini al Convitto “Giordano Bruno”

di Redazione

 Maddaloni. “Emozionante!” E’ il commento delle docenti presenti coi loro allievi all’incontro con Dacia Maraini nel Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni.

L’incontro si è svolto in maniera perfetta, con una partecipazione strabocchevole: tutte le scuole di Maddaloni avevano una loro delegazione, c’erano le presidi Lettieri, de Lucia, Pirozzi, le delegazioni di A.Vairo, A. di Pippo, Ambrosio, e tanti ragazzi entusiasti.

Dacia è ancora straordinariamente bella, coi suoi occhi azzurri senza tempo: questa donna che ha formato gli anni della sua infanzia in un campo di concentramento fascista perchè i suoi genitori non vollero aderire alla Repubblica di Salò, che ha attraversato cinque decenni di grande letteratura lasciandovi un segno incancellabile, spaziando con le nuove opere dalla memoria all’impegno civile, dall’amore a questo ultimo stupendo Chiara D’Assisi, rispondendo alle tante intelligenti domande delle alunne, ha esortato i giovani a una disobbedienza intelligente contro gli stereotipi di genere, contro il consumismo delle griffes e degli ipad, contro la logica delle guerre per portare pace e delle democrazie imposte con la forza.

“Chiara – ha detto Maraini – è l’esempio palpitante di una che ha scelto la povertà assoluta alla sequela di Cristo e di Francesco che ha rifiutato le ricchezze, gli onori, il potere che anche i papi volevano che avesse.La Chiesa di Papa Francesco – ha aggiunto la scrittrice – sta recuperando proprio questi valori e tutti oggi sembrano meravigliarsi, ma il Papa non fa altro che riandare ai versetti affascinanti delle Beatitudini”.

Le parole di Maraini sono state riprese da padre Nogaro, emozionato anche lui di fronte all’ entusiasmo dei ragazzi e al fascino culturale di Dacia.”La Chiesa che ancora oggi – come ricordava il Rettore – segue idoli di potere, ricchezze, apparire, piuttosto che essere, ha bisogno delle parole di sprone di una laica che è forse più religiosa di chi porta la talare: e di fatti Suor Rita, che ha concluso l’incontro, ha chiesto provocatoriamente a Padre Nogaro di mandare Dacia a tenere discorsi nei seminari e nei conventi”.

Elisa D’Andria, presidente della Tacocisu, e Gianluca Vittorio, che ne è il segretario, presentando l’iniziativa “Libri Solidali”, hanno sottolineato, per tutti i ragazzi presenti, il valore della lettura. Impeccabile la cornice festosa e solenne del Convitto: la tela dei fratelli Funaro, la più grande del mondo, ha particolarmente interessato la scrittrice, anche perchè, per uno scherzo del destino, le storie rappresentate sono proprio quelle della vita di San Francesco.

Ad esibirsi anche Doralisa Barletta che ha cantato “Fratello Sole e Sorella Luna” di San Francesco e “Gracias a la vida” di Violeta Parra, con il coordinamento del dott. Gianluca Vittorio, psicologo e sociologo.

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