Jobs act, incontro con sindacati. Renzi: “Risultati sorprendenti”

di Stefania Arpaia

 Roma. Si è svolto questa mattina l’incontro tra il premier Renzi e i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per discutere del polemizzato Jobs Act. Sarebbero stati raggiunti “punti di intesa sorprendenti” nella sala Verde di Palazzo Chigi.

“Il Paese ha bisogno di un clima di fiducia. – queste le parole d’apertura del Presidente del consiglio dei ministri – I sindacati hanno chiesto la possibilità di dialogo e l’abbiamo data”. Il premier ha sottolineato di essere giunti al momento decisivo: “Si deve decidere e votare”, ha dichiarato, senza mostrare timore nei confronti di eventuali agguati. “Siamo assolutamente disponibili alle opinioni di chiunque, l’importante è che si vada avanti. Miglioriamo se c’è da migliorare ma il Paese deve cambiare e non ci faremo bloccare da veti o opinioni negative”.

Affrontate le tematiche al centro delle polemiche delle ultime settimane: articolo 18, tfr, 80 euro e rappresentanza sindacale. Permarrà tutela del reintegro per i licenziamenti ingiustificati, previsto il tfr in busta paga, mentre il bonus fiscale di 80 euro rappresenta, secondo Renzi, il “più grande rinnovo contrattuale in Italia”. Con le “tre T” ha indicato gli stabilimenti da salvare: Termini Imerese, l’Ilva di Taranto e l’Ast di Terni.

“Non voglio dividere il sindacato, il sindacato fa il sindacato – ha spiegato il capo del governo – In questa crisi però vi sono responsabilità anche di chi rappresenta il mondo del lavoro”. Intervenuti durante l’incontro anche i leader sindacali Luigi Angeletti, Anna Maria Furlan, Susanna Camusso e Geremia Mancini. Partecipi il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti; il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Nel frattempo la Cgil ha ribadito l’intenzione di manifestare a livello nazionale il prossimo 25 ottobre, a cui Cisl e Uil non prenderanno parte.

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La Camusso ha così giustificato la decisione del sindacato: “Dal punto di vista dei contenuti sono state ripetute cose note che non determinano un cambiamento della valutazione. Registriamo una disponibilità del premier a discutere sulla rappresentanza sindacale ma su tutto il resto non abbiamo registrato una disponibilità. Non c’è nessun concreto passo in avanti. L’atteggiamento del governo è al massimo di ascoltare, poi decide unilateralmente. Nel merito, poi, bisogna smetterla di dire che l’anticipo del Tfr in busta paga è un bonus. E’ salario, sono soldi dei lavoratori”.

Chiaro anche il commento su Twitter della segretaria: “Nessuna risposta. Il governo va avanti su scelte sbagliate”. La Furlan parla invece di “momento di svolta” e condivide la necessità di rivedere le politiche attive sul lavoro dato che con i servizi pubblici sono in pochi a trovare un’occupazione.

Angeletti: “Siamo di fronte a un cambiamento dell’atteggiamento del governo rispetto alle parti sociali”. Affrontato anche il tema del delicato rapporto tra governo e forze dell’ordine, dopo la minaccia di sciopero anche da parte dei corpi militari. “Mi inchino di fronte alle donne ed agli uomini che difendono il Paese, ma alcune dichiarazioni vanno al di fuori delle regole: chi all’interno del Cocer minaccia lo sciopero è fuori dalle regole. Non può essere Stato contro Stato” ha detto Renzi durante l’incontro con i sindacati di polizia e i Cocer. “Rispettiamo le forze dell’ordine. Ma non accettiamo da nessuno, tantomeno da loro, che si metta in discussione la legalità”. Nuovo incontro previsto per il prossimo 27 ottobre.

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