Ebola: caso sospetto in Abruzzo, ma è falso allarme

di Stefania Arpaia

 Teramo. Si è trattato di un falso allarme, quello che a Teramo ha fatto scattare la paura per rischio contagio Ebola.

Una paziente originaria del Benin, stato dell’Africa occidentale, si era recata al pronto soccorso con sintomi cheavevano fatto immediatamente ipotizzare la presenza del virus. Posta sotto isolamento, la donna è stata visitata da un infettologo, che ha escluso la presenza di Ebola.

Contattato anche il Centro di Riferimento Spallanzani di Roma e l’Enav, ente nazionale per l’aviazione civile, responsabile per i servizi di navigazione aerea in Italia, che avrebbero confermato che la pazientesarebbe solo entrata nell’area aeroportuale nigeriana. Si tratterebbe quindi di una semplice influenza.

Ma la paura continua ad essere tanta per un virus che appare incontrollabile. Dopo la scoperta dell’uomo contagiato negli States, sono 80 le persone che in Texas sono state poste sotto controllo.

Si tratterebbe degli individui venuti a contatto con Thomas Eric Duncan, visitato e rimandato a casa da un ospedale che non si era accorto della malattia. Il Dallas Country Health Services sta tentando di ricostruire tutti gli spostamenti dell’uomo per poter bloccarela malattiasul nascere, mentre le autorità locali hanno dichiarato di avere tutto sotto controllo, ricordando che il virus contagia solo quando i sintomi sono manifesti, quindi la maggior parte delle persone considerate non dovrebbero essere a rischio.

Sarà ora necessario contattare i 400 passeggeri che si trovavano sui due aerei su cui Duncan ha viaggiato per tornare negli Usa, anche se l’uomo in quei giorni non aveva sintomi.

E’ scandalo contro il Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas, che lo scorso 28 settembre avrebbe mandato a casa il paziente, accorgendosi dell’infezionesolo 2 giorni dopo quando nuovamente Duncan si sarebbe recato lì per un malore.

Confermata anche la presenza di un nuovo caso sospetto nelle Hawaii, dove dallo scorso mercoledì, un uomo sarebbe stato posto sotto isolamento al Queen medical center di Honolulu, con sintomi compatibili a quelli dell’Ebola.

Il numero dei morti ha già raggiunto le 3338 vittime mentre quello dei contagi sarebbe di 7718 pazienti.

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