Ebola: un morto in Germania. L’Oms: “Quasi 9mila contagiati”

di Redazione

 Francoforte. L’epidemia di Ebola non si ferma e il virus continua a fare paura. Secondo l’Oms il totale dei casi è salito a 8.914 e raggiungerà i 9mila entro la settimana, mentre i decessi sono saliti a 4.447.

Le stime sono state riferite a Ginevra Bruce Aylward, vice direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) responsabile della risposta operativa alla crisi di Ebola. Un piccolo barlume di speranza arriva però dal rallentamento del diffondersi dell’epidemia che, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, si sta verificando in alcune delle aree più colpite.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà per discutere dell’emergenza alle 15 ora di New York, le 21 in Italia. Intanto si conta la prima vittima in Germania. Un dirigente sanitario dell’Onu che ha contratto l’Ebola in Liberia è morto nell’ospedale di Lipsia dove era in cura. “Il paziente malato di Ebola è morto nella notte alla clinica San George di Lipsia. Malgrado le intense cure mediche e i massimi sforzi da parte del team medico, il 56enne impiegato Onu si è arreso alla grave malattia infettiva”, ha reso noto la clinica.

Il medico, di cui non sono state diffuse le generalità, era arrivato la scorsa settimana ed è il terzo paziente malato di Ebola ad essere curato in Germania. All’ospedale di Francoforte è ricoverato un medico ugandese, mentre dopo cinque settimane di cure l’ospedale di Amburgo ha dimesso il primo malato di Ebola, un esperto senegalese dell’Oms, trasferito in Germania. L’ospedale di Lipsia è uno dei sette centri clinici in Germania dotati di unità di isolamento per i malati affetti di malattia fortemente contagiose.

In Texas, almeno 70 persone del personale del Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas sono state coinvolte nella cura di Thomas Eric Duncan, il paziente liberiano morto per Ebola negli Usa pochi giorni fa. L’elevato numero di persone, tra cui anche l’infermiera Nina Pham che poi è rimasta contagiata, mostra l’enorme sforzo dell’ospedale per salvare la vita dell’uomo, ma rivela anche che molte altre persone potrebbero essere esposte al virus mentre Duncan si trovava in isolamento.

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