No Puzza, i comitati: “Bloccare le industrie insalubri”

di Redazione

 Carinaro. “I rischi ambientali, derivanti da una zona industriale ormai satura di aziende insalubri, non possono essere più sottovalutati.

Il popolo è stanco della cattiva gestione della res publica che ha mutato l’antica Terra Felix in un territorio a vocazione ‘munnezza’ attanagliato nella proliferazione incontrollata di aziende ad alto rischio ambientale. Attendiamo tutti una risposta dalle istituzioni locali e in particolar modo dai sindaci”.

Questo è stato chiesto a gran voce, dal coordinamento dei comitati “No Puzza” di Carinaro, Gricignano e Teverola, durante il convegno svolto nella chiesa Santa Eufemia di Carinaro il 26 ottobre scorso. L’obiettivo del documento è di trasferire, alle amministrazioni locali ed ai decisori politici, le richieste dei cittadini, in modo da poterle utilizzare come strumenti per la pianificazione e la gestione di un territorio, ormai sfinito e privo di identità.

“E’ importante sottolineare – spiegano i comitati nel documento – che la valutazione, eseguita su una pianificazione del territorio industriale senza una giusta attenzione, ormai non è più perseguibile. La salute dei cittadini è una posta in gioco troppo alta per poter essere bistrattata da biechi interessi collidenti con diritti di primaria importanza”.

Alla luce degli eventi accaduti negli ultimi quattro mesi, i comitati ritengono che “le amministrazioni e i tre sindaci debbano profondere il massimo impegno nell’attuazione delle seguenti proposte ‘dell’unica comunità’ di Gricignano, Carinaro e Teverola. I cittadini chiedono un nuovo modello di sviluppo del territorio industriale. Le richieste dei cittadini appaiano oramai molto chiare”.

La prima istanza riguarda il problema puzza addebitato alla Ecotransider. “Stanchi ormai, – sottolineano i comitati – chiediamo delle risposte precise. Noi, come popolo e voi come istituzioni, chiediamo certezza sul tipo di azioni che intraprenderete per la risoluzione di questo problema. Appare evidente a tutti che non è possibile procedere nel modo attuale, ossia aprendo le porte dei nostri comuni ad impianti di trattamento e stoccaggio rifiuti e ad industrie definite insalubri di primo livello. Pertanto, come seconda istanza, chiediamo un’immediata implementazione di procedimenti amministrativi e attuativi. E’ indispensabile fermare l’incremento e l’espansione di tali insediamenti con delibere, regolamenti e azioni amministrative ad hoc, le cui adozioni non possono prescindere dalla partecipazione attiva dei cittadini, che su queste questioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione in un pubblico consesso”.

I comitati si rivolgono, pertanto, a tutti gli amministratori dei tre comuni affinché “vengano date risposte celeri a tre comunità, ormai esasperate, che non stanno bussando con le nocche, ma con le unghie stanno graffiando le porte delle coscienze di chi fino ad oggi ha solo cianciato. Chiediamo, quindi, in primo luogo e con carattere di urgenza, l’approvazione di misure idonee a bloccare gli insediamenti industriali insalubri nella zona industriale di Carinaro, Gricignano e Teverola, coinvolgendo tutta la cittadinanza”.

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