Tenta suicidio lanciandosi dal balcone: salvato dalle corde stendibiancheria

di Nicola Rosselli

 Aversa. Un giovane di 25 anni si lancia dal balcone della propria abitazione. Solo il caso ha voluto che questo gesto non si trasformasse nell’ennesima morte per suicidio.

Ad attutire la sua caduta dal quarto piano dell’edificio che ospita la sua abitazione le corde utilizzate per stendere i panni dei piani sottostanti, che lo hanno praticamente accompagnato sino al suolo. Nuovo dramma del malessere ad Aversa a poche ore dalla tragedia di Raffaele Pezzella, il 27enne che si è tolto la vita esplodendosi un colpo di pistola al capo.

Il fatto è avvenuto nella tarda serata di mercoledì, in via Papa Albino Luciani, alle spalle del rione delle case popolari. Il giovane è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa dove è ricoverato in gravissime condizioni in prognosi riservata. Nella notte, poi, stante la situazione clinica del giovane, si è reso necessario il trasferimento all’’ospedale ‘Sant’Anna e San Sebastiano’ di Caserta, dove è in cura in prognosi riservata, anche se non sarebbe in pericolo di vita.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della locale stazione, coordinati dal comandante Giordano, il 25enne, operaio della Senesi, la società che espleta il servizio di igiene urbana per conto del comune di Aversa, poco dopo le 22.40, si è affacciato al balcone dove vive insieme alla madre e a tre fra fratelli e sorelle, e si è lanciato nel vuoto.

Per sua fortuna, almeno da come emerge dagli accertamenti dei militari, il volo del corpo sarebbe stato più volte interrotto e la velocità rallentata dalle corde utilizzate per stendere i panni, presenti ai piani inferiori. Per cui, il giovane è giunto al suolo senza un impatto che ne potesse provocare il decesso.

Le sue condizioni sono, comunque, risultate gravi, per cui si è reso necessario prima il ricovero al ‘Moscati’ e successivamente il trasferimento a Caserta. I sanitari hanno riscontrato soprattutto una serie di fratture in varie parti del corpo. Inoltre, lo tengono sotto osservazione per verificare la presenza di eventuali focolai di emorragie interne che la caduta avrebbe potuto provocare.

Tra le cause scatenanti l’estremo gesto ci sarebbe la recente scomparsa del padre del giovane che lo avrebbe scosso profondamente. Su di lui sarebbe caduta, di fatto, la responsabilità della famiglia. Un peso che non sarebbe riuscito a sopportare. Da qui la decisione di farla finita. Un proposito messo in atto nella serata di mercoledì.

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