Scuola di Polizia Penitenziaria a rischio chiusura: insorge l’Osapp

di Nicola Rosselli

 Aversa. “L’hanno rosicchiata a poco a poco, pezzo dopo pezzo, stanza dopo stanza e adesso se la prenderà tutta il Tribunale di Napoli-Nord, benché Aversa non sia Napoli e per converso Napoli non sia Aversa”.

Vincenzo Palmieri, segretario generale Osapp, sindacato di polizia penitenziaria, scende in campo contro la chiusura della Scuola di Aversa del corpo. Una chiusura voluta per fare spazio al tribunale normanno. Sulla vicenda si sono allertati anche altri sindacati di categoria per sottolineare come non sia possibile “prendere pacificamente atto che la Scuola di Polizia Penitenziaria fiore all’occhiello dell’Amministrazione, per la cui ristrutturazione erano stati spesi decine di milioni di euro, presto non ci sarà più. Dopodichè chiuderà anche la Scuola di Portici e, con l’unica eccezione di San Pietro Clarenza (Catania) che però sta in Sicilia, il Sud non avrà più Scuole di Polizia Penitenziaria, non tralasciando di considerare, peraltro, che anche la Scuola di Roma-Via di Brava, altro ex ‘fiore all’occhiello’ sta cadendo a pezzi”.

I sindacati segnalano che tra novembre 2014 e febbraio 2015 dovrebbero iniziare il corso di circa mille allievi agenti di Polizia Penitenziaria praticamente senza una sede di corso, considerato che anche la Scuola di Monastir è chiusa e si parla di dismissione anche della Scuola di Cairo Montenotte.

Se la scuola andrà via, a perdere, non solo a livello formale, ma anche e soprattutto, a livello socio-economico, sarà Aversa stessa. La struttura con i suoi oltre cento allievi fissi interagisce, oramai, con la città e la ricaduta economica non è da trascurare.

Non a caso, le organizzazioni sindacali affermano: “LaScuola di Formazione di Aversa è tra i poli culturali di maggior spessore nell’ambito del panorama formativo penitenziario. Insiste su una zona, quellaAversana in provincia di Caserta, ove sono ben conosciuti e rinomati ideficit di occupazione e di formazione per cui gioco forza sono proprio da quelle zone che provengono la maggior parte delle nuove leve e del personale stesso dell’Amministrazione.Per cui la chiusura della Scuola di Aversa comunicata dal Dap con nota del 9 ottobre scorso, nella quale si legge che, sono in atto le procedure finalizzate alla soppressione della struttura, ciò significherà togliere un ulteriore ricchezza formativa e non solo all’Amministrazione Penitenziaria ma a tutto il Meridione, con grave pregiudizio non solo delle zone e dell’indotto economico esterno che, la presenza di una scuola di Polizia comporta a favore dell’economia locale ma anche rispetto al disagio che si creerebbe per i futuri corsisti nel raggiungere istituti di formazione ben lontani e mal collegati (si pensi alla cattiva raggiungibilità dell’ unica scuola del Sud a Catania) Inutile evidenziare la consistenza della perdita di un sito di formazione di tal portata in ordine agli investimenti ingenti sia economici che formativi che in più di dieci anni hanno interessato l’Amministrazione Penitenziaria ora inverosimilmente solo e soltanto a vantaggio de Tribunale di Napoli”.

Da parte sua il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, ha sottolineato come le due strutture, tribunale e scuola, possano convivere senza problemi e si è detto pronto, così come sta già facendo, a mettere a disposizione tutti i contenitori presenti in città per fare in modo che la convivenza sia possibile anche perché la scuola di formazione di Aversa nel corso degli anni si è perfettamente sedimentata nel tessuto sociale, economico e amministrativo della città in cui insiste, divenendone punto di riferimento e di orgoglio.

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