Movida, Nobis a Bisceglia: “Ai commercianti ho chiesto solo collaborazione”

di Redazione

 Aversa. Sebbene non mi piaccia mai farlo, mi vedo costretto a replicare alle affermazioni del collega Augusto Bisceglia, il quale, pur mettendoci tanta buona volontà, pare aver mal letto o mal compreso le parole del mio intervento, soprattutto nel suo esordio, laddove riferisce testualmente, …

… dovendo dedurre qualcosa che dovrebbe essere stato da me detto,“…e che quindi la colpa sarebbe dei commercianti”.

Ebbene, è con estrema curiosità che mi domando in che modo abbia potuto dedursi tale concetto dalle mia parole, dal momento che in tutto il tenore dell’intervento non è mai, e sottolineo mai, stato puntato il dito contro i commercianti, bensì invocata esclusivamente la loro collaborazione così come i rappresentanti degli stessi, intervenuti in riunione presso la casa comunale, avevano ritenuto potesse essere una soluzione perseguibile.

I costi che avrebbero dovuto sostenere, attesa la collaborazione da tutti gli esercenti, dai numeri che gli stessi intervenuti produssero durante l’incontro, potevano quantificarsi nel ricavo dato da un paio di birre in meno vendute a sera, per cui continuo a non comprendere come possa essersi ingenerato tanto sbigottimento nel mio collega Bisceglia.

Credo che, come accade molto spesso di recente, si vogliono confondere le idee dei cittadini, ma non è questo il modo e non è questo il caso. Aver proposto qualcosa che i gestori stessi dei locali si erano dichiarati disposti a realizzare, non penso possa lasciare così allibiti come dichiara il mio amico consigliere. Se poi erano solo chiacchiere quelle che si fecero a suo tempo con i signori intervenuti, prive di ogni concreta volontà, allora è altro discorso.

Visto che parliamo di ordine pubblico, così come evidenzia l’amico Augusto, proprio lui dovrebbe essere a conoscenza del fatto che, secondo gli accordi stipulati con i sindacati della nostra polizia municipale – alla quale sento di fare solo un plauso per il lavoro che svolge in questo ambitomettendo a repentaglio la propria incolumità-, mettiamo in campo il numero massimo possibile di vigili nel massimo delle ore notturne che ci è consentito, e che oltre aver fatto innumerevoli incontri con la Prefettura e con i dirigenti di tutte le altre forze dell’ordine per richiedere interventi più consistenti per vigilare la zona, fino alla predisposizione del bando per la videosorveglianza, mi domando se si possa dire che il contrario di quanto ho affermato, ovvero che l’amministrazione non stia facendo tutto il possibile per rendere più sicure le zone interessate. Mi si rimprovera, di non vivere la movida e quindi di non conoscere adeguatamente le dinamiche che le condizionano.

Purtroppo è vero, non sono un ragazzino ed avendo impegni e responsabilità genitoriali non posso viverla come mi farebbe piacere, ma posso assicurare al mio amico Augusto, che immagino invece esserne un assiduo frequentatore, che ogni tanto succede che io vada in qualche localino della zona e mi ci trattenga fino a tardi, ma se ne dubita – dal momento che non ci incontriamo mai –, con il sorriso sulle labbra, gli dico che posso fornirgli addirittura dei testimoni!

Di certo, caro Augusto, credo che arrivare ad affermare di sapere cosa ci sia da fare solo perché si frequenta la movida, la vedo una cosa a dir poco aberrante! In ogni caso, se gli è mai successo di recarsi la sera a Napoli o altre città in cui ci sono locali notturni non gli sarà sfuggito che tanti di questi hanno all’ingresso un controllo, che garantisce la sicurezza e che funge anche da deterrente per qualche malintenzionato.

Per cui mi domando: una proposta che in un momento così delicato qual è questo, che comporti una spesa irrisoria se suddivisa tra tutti gli esercenti per dare maggiore sicurezza ai nostri giovani, come fa a lasciarlo tanto allibito? Inoltre, vista la sua approfondita conoscenza della movida ed essendone un assiduo frequentatore, domando al mio collega Augusto se dalla sua esperienza ha potuto rilevare un dato ineluttabile, ovvero che tutti gli episodi si verificano in lasso temporale molto breve, per cui la videosorveglianza di cui tutti noi aneliamo a breve l’istallazione beneficiando dei fondi messi a disposizione dal Piu Europa, potrebbe servire solo a fatto avvenuto e non certo nella sua immediatezza.

E’, dunque, di intuitiva evidenza che la videosorveglianza, anche se utilissima, serva solo a posteriori, a cose fatte, al fine di supportare le forze dell’ordine, ma quasi mai serve per sventare gli episodi al momento in cui gli stessi si stanno verificando. Pertanto, emerge chiaramente la necessità di uno strumento che abbia una funzionalità più immediata per reprimere questi incresciosi fatti e, nel contempo, prevenirli.

Detto ciò, ribadisco che quanto ho affermato, configurandosi solo come una richiesta collaborazione e lungi dal voler attribuire colpe a chicchessia, trovava riscontro anche nella volontà dei rappresentanti dei gestori stessi. Non è certo mia volontà vessare gli esercenti, e di certo non possiamo fargliene obbligo, ma chiedere a loro questo tipo di collaborazione può essere utileperché tutti possano essere più sicuri.

Infine, concludendo questa mia breve replica che spero sia servita a chiarire qualche dubbio, invito l’amico Augusto a leggere con maggiore attenzione e a non travisare le parole altrui né a dare ad esse significati inappropriati, frutto di una sua personale interpretazione e prive di qualsiasi riscontro empirico, perché in questo modo si rischia davvero di dare ad Aversa quella, da lui, tanto paventata versione distorta della realtà.

Il consigliere comunale Nico Nobis

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