Capone: “Si fermi la Iap prima che sia troppo tardi”

di Redazione

 Sant’Arpino. Per i contribuenti santarpinesi, quella che si sta per concludere è stata un’estate a dir poco infuocata. Sul banco degli imputati, tanto per cambiare, finisce la famigerata Iap che ha inondato le case dei cittadini di cartelle di qualsiasi natura e genere.

Come avvenuto già diversi mesi or sono è ancora una volta il consigliere comunale Francesco Capone a mettere all’indice “il caos calmo della Iap. Un vero e proprio fritto misto di cartelle che sono piombate sulle spalle dei poveri contribuenti santarpinesi in pieno agosto”.

“Ici 2009/10 – Tarsu 2008/12 e dulcis in fundo conguaglio ruolo acqua 2012, – prosegue Capone – il tutto condito da una caterva di errori che hanno avuto quale immancabile conseguenza enormi ed interminabili file nel pieno della calura agostana. E spesso e volentieri gli addetti non hanno potuto fare altro che alzare le spalle davanti alle mostruosità e all’enormità degli errori contenute nelle cartelle. Un guazzabuglio senza capo né coda senza alcuna logica, ma che emblematicamente simboleggia l’approssimazione e la poca professionalità, per usare degli eufemismi, che caratterizza quanti oggi governano Sant’Arpino. E di certo non serve a nulla appellarsi all’ormai assai poco credibile scusa della lotta all’evasione. Si sta semplicemente raschiando il fondo del barile, andando a colpire i soliti ‘noti’ che pagano regolarmente le tasse e lasciando dormire sonni tranquillissimi agli evasori”.

E l’esponente dell’opposizione rammenta che “già ad inizio estate mi ero seduto con rappresentanti di questa società per cercare una strada che alleviasse i disagi dei cittadini, ma debbo purtroppo constatare che la situazione col passare del tempo invece di migliorare è decisamente peggiorata. Il tutto è definitivamente deflagrato in pieno agosto con centinaia di cittadini costretti a ritirare le cartelle sotto un sole cocente perché la Iap ha avuto la brillante idea di far notificare il ruolo in giorni in cui la maggioranza dei santarpinesi era fuori per ferie. A questo punto non posso esimermi dal chiedermi ma questi ci fanno o ci sono? Queste decisioni insensate sono frutto di improvvisazione o di calcolo, di malafede o semplice incapacità? Sinceramente non so darmi una risposta se non quella che la Iap presto o tardi dovrà rispondere del caos che ha provocato. È impensabile, e non più consentibile, che questa società ogni volta che notifica un qualcosa semini paura ed apprensione per la serialità di errori che somigliano ad orrori. Apprensione e paura che sono anche figlie della situazione economica che attanaglia interi nuclei familiari, ormai alla canna del gas. Chiedo, pertanto, all’attuale amministrazione di uscire dal silenzio e valutare seriamente ed attentamente la situazione. Siamo all’allarme sociale. I santarpinesi non reggono più questo logorio. È il momento delle decisioni estreme che mettano la parola fine su questo dramma che si perpetua da troppo tempo ormai”.

“Si scelga – conclude Francesco Capone – fra gli interessi della Iap e quelli dei contribuenti santarpinesi. Le due posizioni sono lontane anni luce. Fermiamo questi signori prima che sia troppo tardi”.

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