Mercato ortofrutticolo, Tar: “Legittima l’ordinanza del commissario”

di Redazione

 Mondragone. Le complesse vicende del mercato ortofrutticolo di Mondragone trovano un primo punto di approdo, purtroppo doloroso. Con sentenza del Tar Campania numero 3174 dello scorso 6 giugno è stata sancita la legittimità dell’ordinanza di interruzione delle attività commerciali …

… svolte nell’area mercatale ex Idac Foods e contestuale sgombero della stessa da persone e cose, ordinanza adottata dal già Commissario straordinario Michele Capomacchia che dovrà essere eseguita dagli attuali detentori dei box nei medesimi termini in origine indicati, così come trasmesso dalla Ripartizione Tecnica ed Urbanistica agli interessati lo scorso 4 settembre, salvo impugnazione della sentenza dinanzi al Consiglio di Stato.La vicenda parte dal momento in cui il Commissario straordinario decide con propria ordinanza di sgomberare per motivi igienico sanitari il mercato.

All’atto dell’insediamento dell’attuale Amministrazione comunale era già in atto la causa dinanzi al Tar Campania ed in questi due anni si è tentato più volte di trovare una soluzione con i diretti interessati. Quando si parla di investimenti e di posti di lavoro non è importante vincere una causa in sede giudiziale ma trovare una soluzione che veda proiettare nel futuro l’economia di Mondragone.

Più volte si sono avuti incontri presso la Casa comunale per valutare anche la vendita dello stesso mercato al fine di consentire un serio sviluppo del comparto da parte delle aziende ortofrutticoli operanti nell’area.

Tutto è stato, almeno fino adoggi, praticamente inutile, infatti il Comune di Mondragone – attraverso i propri legali – ha più volte avvisato che l’esito della sentenza, quasi sicuramente, sarebbe stato sfavorevole agli operatori.

Si ribadisce e si ritiene doveroso, per il bene della Comunità e della sua economia, che anche ora possa trovarsi una intesa dove al primo posto vi sia la voglia di investire in modo chiaro e trasparente sull’area da parte degli operatori. Purtroppo l’Ente non ha le possibilità ed i mezzi di poter intervenire da sola sull’area in maniera incisiva.

Le stesse previsioni dell’ancora attuale Prg, che prevedono un incremento di cubatura nell’area, dovrebbero rappresentare un legittimo e forte interesse a dare vita ad una cordata che voglia investire sul territorio. Gli interessati, poi, sono stati più volte sollecitati a dare vita ad un consorzio unico in modo tale da poter avere un solo interlocutore e così facilitare anche l’individuazione di sbocchi di mercato. Tutto è stato inutile, preferendo evidentemente affidarsi alle aule dei tribunali.

L’augurio che può rimanere è soltanto quello che gli operatori voglianooggiprendere decisioni diverse da quelle di impugnare soltanto la pronuncia del Tar, sapendo che l’Ente è ben pronto a valutare ogni possibile soluzione.

L’amministrazione comunale

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