Renzi in Puglia: “L’Italia non e’ ripartita”. Contestazione dei ‘No Tap’

di Redazione

 Bari. Viaggio in Puglia per Matteo Renzi. Dopo aver visitato, e anche sorvolato, il Gargano e le altre zone della Puglia alluvionate, il presidente del Consiglio è atterrato a Bari per inaugurare la Fiera del Levante.

“Oggi la crisi economica è globale, ma vede nell’eurozona un punto di difficoltà maggiore e vede l’Italia non ancora ripartita, non ancora rimessa in moto” ha detto subito il presidente del Consiglio definendo poi “devastanti” i dati della disoccupazione, soprattutto al Sud. “I dati del nostro Pil suonano non come la fine della caduta ma di una mancanza di crescita, di una mancanza della ripartenza”. Ad aspettare Renzi c’erano anche i 40 sindaci salentini venuti a manifestare il loro dissenso al gasdotto Tap. Studenti hanno anche sistemato un carretto di gelati alla stazione centrale, ironizzato sul cono mangiato a suo tempo dallo stesso Renzi.

La “cornice internazionale è di profondi sconvolgimenti. O l’Ue torna a fare l’Europa o noi non abbiamo più futuro. Se noi facciamo quello che dobbiamo fare l’Ue non sarà più solo spread e indicatori economici” ha detto Renzi dal palco della Fiera. E ancora: l’Italia è “tra i pochissimi a rispettare il 3%” in Europam, bisogna “smettere di vedere l’Europa come nostro nemico, giudice o professore” e di “cospargersi il capo di cenere, convinti di essere salvati” dalla Ue, perché “tra salva-Stati e salva-banche l’Italia sta dalla parte di chi mette e non di chi prende i soldi”.

Dopo aver visitato, e anche sorvolato, il Gargano e le altre zone della Puglia alluvionate, il premier Renzi è atterrato a Bari per inaugurare la Fiera del Levante. “Oggi la crisi economica è globale, ma vede nell’eurozona un punto di difficoltà maggiore e vede l’Italia non ancora ripartita, non ancora rimessa in moto” ha detto subito il presidente del Consiglio definendo poi “devastanti” i dati della disoccupazione, soprattutto al Sud. “I dati del nostro Pil suonano non come la fine della caduta ma di una mancanza di crescita, di una mancanza della ripartenza”. Ad aspettare Renzi c’erano anche i 40 sindaci salentini venuti a manifestare il loro dissenso al gasdotto Tap. Studenti hanno anche sistemato un carretto di gelati alla stazione centrale, ironizzato sul cono mangiato a suo tempo dallo stesso Renzi.

Per il presidente del Consiglio “il premier è l’allenatore di una squadra dove ci sono giocatori assai forti, ma non si parlano in campo, non si passano la palla. Poi ogni lunedì c’è il processo, c’è sempre qualcuno che dice che questa squadra retrocede. Oggi rispetto al passato ci sono due novità: primo, c’è un nuovo allenatore e questo ha la testa dura e va avanti senza arretrare di un centimentro, seconda cosa sugli spalti c’è chi fa il tifo perché l’Italia vinca”.

“Il Gargano non è chiuso per lutto, ma è aperto ai turisti ed è nelle condizioni di essere quel capolavoro di bellezza che è”. Il premier Renzi ha vistato Peschici e le zone della Puglia colpite dall’alluvione nei giorni scorsi, e ha rivolto un grazie alla Protezione civile e a chi ha prestato soccorso nell’ immediato: “Questo è un elemento di forza straordinario”. Di fronte alle emergenze, ha detto Renzi, “ci sono due modi di reagire: mettersi seduti ad aspettare, o reagire tenacemente e con determinazione, come stanno facendo le popolazioni del Gargano. Il governo farà la sua parte ma il governo da solo non sarà in grado di farcela se non incontra la forza e la determinazione dei cittadini”.

“Vedendo la vostra terra dall’alto, credo che abbiate la forza e la qualità per voltare pagina”, ha detto Matteo Renzi dopo avere sorvolato in elicottero le zone colpite dagli eccezionali eventi atmosferici. Il premier ha incontrato nel municipio di Peschici i cittadini che hanno subito i danni del maltempo e ha detto “non vi lascerò soli”. Poi ha rivolto un pensiero commosso alle vittime e alle famiglie che hanno avuto lutti. “La lotta contro il dissesto idrogeologico deve essere la prima battaglia da fare. I miliardi ci sono ma dobbiamo combattere contro cause storiche. Noi sul dissesto lavoreremo sempre di più con presidenti delle Regioni ma è chiaro che questo deve accompagnarsi con la gestione nell’immediato”.

Renzi ha incoraggiato poi i comuni a confidare in tempi migliori. “È compito del governo mettere in condizione questa terra di competere nei settori in cui è più forte, per esempio, grazie ai prodotti come l’olio straordinario che produce. Il governo è impegnato perché anche gli interventi in ambito agroalimentare siano rapidi e in grado di dare una risposta concreta”. Nella sala consiliare del Comune di Peschici, Renzi non ha rinunciato a uno scambio di battute con il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Sollecitato dagli operatori tv a sedersi più al centro, dove era sistemato il microfono, ha cercato di resistere dicendo “volete mettere la soddisfazione di essere più a sinistra di Vendola?”.

Lasciata Peschici, Renzi è giunto in prefettura a Taranto, sua seconda tappa del tour in Puglia dove ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori dell’Ilva. Al suo arrivo il premier è stato accolto dalla contestazione di un gruppo di operai e ambientalisti che hanno fatto un sit-in davanti alla prefettura. Alcuni manifestanti hanno anche urlato “buffone, buffone” contro il premier. Alcuni agenti in assetto antisommossa sono schierati davanti alla Prefettura di Taranto per tenere sotto controllo il presidio Non sono mancati momenti di tensione perché alcuni dei manifestanti, che chiedevano di partecipare all’incontro, hanno cercato di superare lo sbarramento delle forze dell’ordine. Numerosi gli striscioni contro l’inquinamento e l’emergenza sanitaria a Taranto.

“L’Ilva è una questione nazionale e noi vogliamo dimostrare che si può fare impresa, industria, rispettando la salute”, ha detto il premier al termine dell’incontro con i sindacati confederali e dei metalmeccanici, Confindustria, Camera di Commercio e il sindaco della città Ezio Stefano. All’incontro hanno partecipato il viceministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti ed il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti.

“La scommessa dell’Ilva, di questo Governo di tutte le persone perbene – ha aggiunto Renzi – è che si possa fare produzione industriale nel rispetto dell’ambiente”. “In queste ore si è sbloccato il prestito ponte – ha ricordato – sono stati pagati gli stipendi, ma il prestito ponte è un’operazione transitoria. Venendo in Puglia per la Fiera del Levante penso che fosse doveroso venire a Taranto – ha detto ancora Renzi – penso che da molto tempo un Presidente del Consiglio non venisse qui e penso che sarei stato un vigliacco se non fossi venuto a Taranto. Qui abbiamo questioni molto importanti ed assumo l’impegno di venire entro la fine dell’anno per rifare il punto della situazione”.

Il tutto mentre arriva anche la protesta dei no Tap, che si oppongono al Gasdotto Trans Adriatico: “Il governo dice sì a Tap per decreto non considerando la pericolosità del progetto, incompatibilità ambientale e sociale. Il consiglio dei ministri nella riunione del 10 settembre ha dato indicazioni al ministero dell’ambiente chiedendo il rilascio della Via anche se i pareri sono negativi. È un atto gravissimo”. I No Tap si oppongono alla realizzazione nel Salento dell’approdo del gasdotto che porterà in Europa gas azero.

Più tardi, parlando a Bari, Renzi ha detto: “Non è pensabile che si blocchi un’ opera pubblica che parte dall’Azerbaigian, e che non può arrivare a Ventimiglia, ma deve arrivare qui, cioè il Tap. Noi siamo pronti a rispettare chi dice “No”, ma chi dice “no” non può dire “stop”. Parliamo di tutto senza problemi ma non si può dire “no” a un’opera così”.

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